Da poche ore sono uscite le lottery della NBA che hanno determinato chi avrà la precedenza nel prossimo draft. Ad avere il primo posto è stata Atlanta che quindi potrà scegliere il proprio rookie. Tra gli eleggibili al draft NBA, comunque, da qualche settimana c’è anche Bronny James. Il primogenito di LeBron infatti aveva avuto un infarto a luglio 2023 che lo aveva fermato per un periodo di tempo.
Draft, l’NBA dà l’ok a Bronny
La buona notizia per Bronny, comunque, è che ha ricevuto l’ok da parte dei Fitness to Play Panel della NBA per giocare in NBA. Il figlio di LeBron – che ha avuto un infarto a luglio 2023 – potrà infatti essere eleggibile al prossimo draft dato che ci si è reso poche settimane fa. Il sogno del Re – non è un caso – è sempre stato quello di giocare col proprio figlio prima del ritiro e se i Lakers dovessero scegliere Bronny o se LeBron dovesse andare nella squadra del figlio, questo sarebbe realtà.
L’ordine di chiamata del draft NBA
Di seguito la classifica dell’ordine di chiamata del draft:
1. Atlanta
2. Washington
3. Houston (da Brooklyn)
4. San Antonio
5. Detroit
6. Charlotte
7. Portland
8. San Antonio (da Toronto)
9. Memphis
10. Utah
11. Chicago
12. Oklahoma City (da Houston)
13. Sacramento
14. Portland (da Golden State via Boston e Memphis)
15. Miami
16. Philadelphia
17. Los Angeles Lakers
18. Orlando
19. Toronto (da Indiana)
20. Cleveland
21. New Orleans (da Milwaukee)
22. Phoenix
23. Milwaukee (da New Orleans)
24. New York (da Dallas)
25. New York
26. Washington (da LA Clippers via Dallas e Oklahoma City)
27. Minnesota
28. Denver
29. Utah (da Oklahoma City via Toronto e Indiana)
30. Boston
Denver, canestro da centrocampo di Murray
Nonostante il 2-0 di Minnesota, Denver ha trovato il pareggio fuori casa. In questa serie, infatti, il fattore campo non è servito a nulla. Nell’ultimo match, comunque, sono stati decisivi in tre per i Nuggets: 35 punti, 7 rimbalzi e 7 assist di Nikola Jokic e 27 punti, 7 rimbalzi e 6 assist di Aaron Gordon che sta facendo dei grandi playoff. Si tratta infatti del terzo giocatore della storia a terminare una gara nei playoff con più di 25 punti, più di 5 rimbalzi e più di 5 assist col 90% al tiro. Tra i due c’è stato anche uno scambio di battute in conferenza stampa con il numero 50 che ha detto:
“Come mai sono così altruista in campo? Se Nikola, ossia il giocatore più forte al mondo, lo è, come possono non esserlo?
Il Joker ha quindi risposto:
“L’ho pagato perché lo dicesse”.
Anche Anthony Edwards ha parlato delle prestazioni di Gordon dicendo:
“Non ne posso più di lui. Se si trasforma in Kobe Bryant, dobbiamo conviverci”.
Molto importante comunque è stato anche Jamal Murray con 19 punti, 5 rimbalzi, 8 assist e il canestro da centrocampo sulla sirena. Tutto questo nonostante i 44 punti di Edwards con 5 rimbalzi e 5 assist: si tratta della quarta gara da più di 40 punti per lui a quasi 23 anni. Solo Doncic ne ha fatte di più con 5. “Solo” 3 per Durant, LeBron James e Amar’e Stoudamire. A riportarlo è Statmuse.
NBA, Indiana travolge i Knicks
Nell’altra partita NBA, comunque, Indiana ha vinto meritatamente contro i Knicks in una partita nella quale c’è stata poca storia. 121 a 89 il risultato finale e anche questa serie va sul 2-2 dopo l’iniziale doppio vantaggio dei Knicks. Bene Haliburton con 20 punti, 6 rimbalzi e 5 assist e McConnell ancora dalla panchina con 15 punti, 4 rimbalzi e 10 assist in 21 minuti giocati. Buon apporto anche di Toppin con 14 punti, 1 rimbalzo e 2 assist. Per i Knicks è sottotono Jalen Brunson che alla fine chiude con 18 punti, 3 rimbalzi e 5 assist. 20 punti, 5 rimbalzi e 2 assist poi per Burks dalla panchina. Bene anche McBride con 16 punti, 5 rimbalzi e 4 assist sempre non partendo da titolare. Entrambe le serie dunque sono aperte così come quelle tra Boston e Cleveland e tra Dallas e i Thunder.