Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca è tornato a sparare a zero contro il Governo Meloni. E lo ha fatto a modo suo: “con molta dolcezza”, ha detto con il suo solito sarcasmo. Lo stesso tono che ha caratterizzato anche l’ultima polemica cui ha dato il la appena tre giorni fa dando del Pippo Baudo al parroco anticamorra di Caivano don Maurizio Patriciello.
Cosa ha detto oggi De Luca “con molta dolcezza” al Governo Meloni: “Collana campo di concentramento…”
Ma perché De Luca ha attaccato di nuovo il Governo? E fin dove è arrivata, oggi, la sua “dolcezza”? A detta del presidente della regione Campania, palazzo Chigi continua a rendersi colpevole di bloccare i Fondi Coesione a favore della sua regione. Questa mattina lo ha ripetuto a Napoli, in occasione di una iniziativa pubblica con il presidente del Coni Giovanni Malagò incentrata sul progetto di riqualificazione dello stadio del Vomero: il “Collana”. Si tratta di una riqualificazione per il cui finanziamento, ha denunciato De Luca, la Regione è stata lasciata da sola.
“Il Governo è da un anno che ci fa perdere tempo e non ci finanzia, tra l’altro, i 100 milioni di euro per la riqualificazione del Collana. Ma sia ben chiaro: noi, questa ristrutturazione, la faremo lo stesso. Non ci devono rompere le scatole. Ogni sette mesi si inventano un altro progetto, un’altra palla che non si farà mai. Questa ristrutturazione, invece, la faremo fino alla fine. Non so se è chiaro il messaggio…”
A queste ultime parole, lo stesso Malagò ha fatto un plateale cenno di assenso.
De Luca sulla ristrutturazione dello stadio Collana a Napoli: “Questo era un campo di concentramento…”
Ma tant’è: la bordata del giorno ancora doveva arrivare. Come se le sue parole su don Patriciello, il parroco anticamorra di Caivano reo di aver partecipato a una iniziativa per la riforma costituzionale sponsorizzata dall’Esecutivo, non avessero fatto discutere abbastanza, stamattina, De Luca è tornato alla carica così:
“Andremo avanti costi quel che costi. Daremo un’altra dimostrazione, in questo stadio che storicamente ha raccolto quelli che resistevano contro il fascismo perché fu un campo di concentramento, che ancora una volta Napoli non si piega a nessun ricatto! Andremo avanti comunque, è chiaro?”
Alla fine, in ogni caso, De Luca ha tentato di smorzare i toni:
“Detto questo con molta dolcezza, oggi ci godiamo questa meravigliosa primavera: provate già ad immaginare questo stadio con la ristrutturazione completata. Con i pannelli elettronici, l’illuminazione artistica la notte, duecento posti auto di parcheggio, l’arredo urbano nuovo. Questo pezzo di Napoli cambierà faccia”.