Partecipare a balli di gruppo potrebbe non solo essere un’attività divertente, ma anche un modo efficace per proteggere la mente dalla demenza senile, più della camminata!
Secondo un nuovo studio, condotto da ricercatori nel campo della salute cognitiva, l’impegno sociale e l’attività fisica coinvolta nei balli di gruppo possono giocare un ruolo significativo nella preservazione delle funzioni cognitive.
Questo studio offre suggerisce che ballare insieme ad altri potrebbe essere un’aggiunta preziosa a un programma di mantenimento della salute cerebrale. Scendiamo nei dettagli.
I balli di gruppo proteggono dalla demenza, lo afferma un nuovo studio
La danza, una pratica millenaria che unisce le persone attraverso il movimento e la musica, offre non solo svago e piacere, ma anche un importante beneficio per la salute mentale.
Recentemente, uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato sul “Journal of Aging and Physical Activity” ha rivelato che i balli di gruppo possono svolgere un ruolo significativo nella protezione contro la demenza senile.
Questa ricerca ha confrontato l’impatto del ballo di gruppo, in particolare il ballo liscio, con l’esercizio fisico della camminata su tapis roulant su un gruppo di partecipanti anziani.
I risultati hanno evidenziato che i partecipanti ai balli di gruppo hanno mostrato miglioramenti significativamente maggiori nella funzione cognitiva, nella velocità di elaborazione e nella riduzione dell’atrofia cerebrale rispetto a coloro che hanno praticato la camminata.
Questo studio suggerisce che ballare insieme ad altri non solo stimola il cervello a livello fisico, ma anche sociale e cognitivo, e offre un’opportunità preziosa per mantenere attiva la mente e il corpo negli anziani e scongiurare la demenza senile.
Perché ballare è meglio dell’allenamento tradizionale per gli anziani?
Uno studio condotto dall’Università di Otto von Guericke e dal Centro tedesco per le malattie neurologiche di Magdeburgo ha scientificamente dimostrato i benefici dell’allenamento di danza per anziani sani tra i 63 e gli 80 anni. La danza sportiva mette alla prova sia il corpo che la mente con movimenti ritmati che coinvolgono la coordinazione e il condizionamento.
Attraverso la risonanza magnetica, i ricercatori hanno confermato l’effetto positivo sul cervello, evidenziando una crescita cerebrale e un aumento della proteina BDNF, responsabile della protezione e della costruzione delle cellule nervose. Questi risultati indicano che la danza ha vantaggi significativi rispetto all’allenamento tradizionale, perché migliora equilibrio, sicurezza nell’andatura e interazione sociale, e contrasta anche la solitudine legata all’età e mantenendo fisicamente e mentalmente giovani.
La danza non solo previene le cadute, ma crea anche un senso di comunità e riduce i piccoli fattori di rischio associati alla demenza. E non dimentichiamo il divertimento che produce!
Anche il canto contro la demenza, i risultati di uno studio finlandese
La musica ha dimostrato di avere un impatto positivo sui pazienti affetti da demenza, migliorando la memoria di lavoro, l’orientamento e le capacità cognitive, mentre contrasta anche lo stato di depressione.
Uno studio finlandese ha rivelato che il canto, in particolare, può offrire benefici significativi. Questa forma di espressione musicale è stata associata a una protezione a lungo termine contro la demenza. Inoltre, il movimento e la musica interagiscono in modo positivo, come dimostrato dai partecipanti a uno studio di danza che hanno mostrato un aumento dei fattori di crescita nervosa, fondamentali per la formazione di nuove cellule nervose e la memoria a lungo termine.
La danza si presenta quindi come un’attività bella e gioiosa che non solo allena la mente, ma contribuisce anche a mantenerla in forma durante il processo di declino cognitivo associato alla demenza.
In conclusione se vuoi prevenire la demenza, considera di integrare nella tua vita quotidiana attività che coinvolgano la musica e il movimento, come il canto e i balli di gruppo. Queste pratiche non solo offrono benefici per la memoria e le capacità cognitive, ma anche per il benessere emotivo, contrastando lo stato di depressione. Mantenere attiva la mente attraverso esperienze musicali e coreografiche può contribuire a preservare la salute del cervello nel lungo periodo, e questo offre un modo piacevole e stimolante per affrontare il rischio di declino cognitivo legato alla demenza.