L’Agenzia delle Entrate, nella Risposta n. 102/2024, ha fornito chiarimenti in merito alle agevolazioni fiscali per interventi di recupero del patrimonio edilizio, disciplinata dall’articolo 16-bis del TUIR, spettante ai detentori di immobili, anche assegnati in via temporanea.

Agevolazioni fiscali per interventi di recupero edilizio: oggetto dell’interpello

Un militare, assegnatario di un alloggio gratuito tramite determina del Comandante, ha effettuato nel 2023 interventi di recupero edilizio sull’immobile, autorizzati dal Comando e dagli uffici del Demanio dello Stato. Chiede se possa beneficiare delle detrazioni previste dall’articolo 16-bis del TUIR e del bonus mobili per l’acquisto di arredi.

L’Istante ritiene di poter usufruire delle agevolazioni, nonostante l’assenza di un contratto di comodato d’uso o di locazione, poiché detentore dell’immobile in virtù dell’assegnazione temporanea. La soluzione interpretativa prospettata dall’Istante è confermata dall’Agenzia delle Entrate, che riconosce la spettanza delle detrazioni per gli interventi edilizi e, se sussistono i requisiti, del bonus mobili, in quanto il richiedente è considerato detentore dell’unità immobiliare.

Agevolazioni fiscali per interventi di recupero edilizio: cosa prevede l’articolo 16-bis del TUIR

L’articolo 16-bis, comma 1, lettera b) del DPR 917/1986 (TUIR) permette di detrarre dall’IRPEF le spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Questi interventi, definiti dall’articolo 3, comma 1, del DPR 380/2001, devono riguardare edifici residenziali e relative pertinenze.

Aliquote e limiti di spesa

Per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, la detrazione è elevata dal 36% al 50%, con un importo massimo di spesa ammesso di 96.000 euro, anziché 48.000 euro. Questa misura è stabilita dall’articolo 16 del DL 63/2013, convertito con modificazioni dalla legge 90/2013.

Condizioni per ottenere la detrazione fiscale per interventi di recupero edilizio

Per ottenere la detrazione, è necessario che il contribuente possieda o detenga l’immobile oggetto degli interventi sulla base di un titolo idoneo, e sostenga le relative spese. La detenzione deve risultare da un contratto di locazione, anche finanziaria, o di comodato regolarmente registrato al momento di avvio dei lavori e deve sussistere al momento del sostenimento delle spese. Non è necessario che permanga per l’intero periodo di fruizione della detrazione.

Documentazione richiesta

La data di inizio dei lavori deve essere comprovata dai titoli abilitativi, se previsti, o da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. Il consenso del proprietario all’esecuzione dei lavori può essere acquisito anche successivamente all’inizio dei lavori, purché formalizzato entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi in cui si intende fruire della detrazione.

Come avere il bonus mobili

Ai sensi dell’articolo 16, comma 2, del DL 63/2013, ai contribuenti che fruiscono della detrazione per interventi di recupero edilizio è riconosciuta una detrazione pari al 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di interventi di recupero. Per l’anno 2023, il limite massimo di spesa è di 8.000 euro.

Il bonus mobili è riservato a chi realizza un intervento di recupero edilizio sull’immobile. L’acquisto dei beni deve essere destinato ad arredare l’immobile oggetto dei lavori. I grandi elettrodomestici devono essere di classe non inferiore alla A+ (A per i forni).

Per fruire del bonus mobili, è necessario conservare le ricevute dei pagamenti, le fatture di acquisto dei beni e i documenti che comprovano l’avvio dei lavori di recupero edilizio. Anche in questo caso, il consenso del proprietario può essere acquisito successivamente, purché entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Agevolazioni interventi recupero edilizio anche su immobili assegnati in via temporanea: la risposta dell’Agenzia delle Entrate

Nel caso specifico esaminato nella risposta n. 102/2024, abbiamo visto che un militare ha effettuato interventi di recupero edilizio su un alloggio assegnato tramite una determina del Comandante. Questo atto è stato considerato titolo idoneo di detenzione dell’unità immobiliare, in quanto assicura la disponibilità giuridica e materiale dell’immobile.

Il militare può quindi beneficiare della detrazione per le spese sostenute per gli interventi di recupero edilizio e, se sussistono tutti i requisiti, anche del bonus mobili. Questo è valido nel rispetto di tutte le altre condizioni poste dalla normativa, che devono essere verificate e rispettate.