Atteso per oggi, 13 maggio 2024, ad Ankara, l’incontro fra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il premier greco Kyriakos Mitsotakis. Un vertice decisivo, a quasi cinque mesi dall’ultimo colloquio fra i due Paesi, durante il quale dissapori e contrasti saranno messi da parte.

Ankara, incontro Erdogan-Mitsotakis: una svolta nelle relazioni fra i due Paesi?

I rapporti fra Grecia e Turchia non sono sempre stati particolarmente pacifici. Troppi “pregiudizi” hanno avvelenato l’opinione dell’una e dell’altra. Soprattutto, dopo quella che il premier Mitsotakis ha definito una “reazione ingiustificata della Turchia” davanti alla volontà di creare due nuovi parchi marini nel Mar Egeo, un’area contesa da anni dai due Paesi.

L’accusa, immediata, di Erdogan ad Atene di strumentalizzare la questione per i propri scopi politici. Così, al tempo, ha dichiarato il leader greco:

La Grecia esercita i suoi diritti sovrani nel Mar Egeo sulla base del diritto internazionale e del diritto del mare e sono impressionato da questa reazione del tutto ingiustificata della Turchia ad un’iniziativa che in definitiva è di natura ambientale

Eppure, gli incontri sempre più frequenti fra i due rappresentati di governo potrebbero indicare che qualcosa stia cominciando a cambiare.

Vertice ad Ankara, Erdogan: “Abbattiamo i muri”

Già a dicembre 2023, infatti, il presidente turco ha incontrato il premier greco ad Atene, anticipando il vertice che si è tenuto la scora primavera. Oggi, il nuovo colloquio, stavolta ad Ankara, dove Erdogan ha parlato di “abbattere i muri“.

Un cambio di prospettiva, quindi, che pare stia efficacemente migliorando i rapporti fra i due Paesi. In una sua intervista al quotidiano greco Ekaterimini, il leader turco ha, infatti, dichiarato:

Abbattere i muri che ci dividono e far trionfare la pace tra Grecia e Turchia. Sta solo a noi migliorare i rapporti bilaterali e abbattere il muro del pregiudizio che ci divide

Certamente, i dissapori e i contrasti non possono essere spazzati e nascosti sotto il tappeto, ma è necessario un passo ulteriore, tanto che lo stesso Erdogan ha tenuto a precisare:

Certo, ci sono argomenti su cui abbiamo posizioni divergenti, ma su molti punti siamo ormai d’accordo. Posticipare la discussione non serve a nulla, per migliorare i nostri rapporti serve il dialogo, il coraggio per affrontare i motivi di disaccordo e agire per risolverli

Erdogan potrebbe ricorrere all’Aja per la questione dei confini marittimi

Sebbene entrambe le parti auspichino per l’inizio di un proficuo dialogo, tuttavia, il presidente turco non esclude di poter ricorrere alla Corte di Giustizia Internazionale per la spinosa questione dei confini marittimi.

Sarebbe la corte dell’Aja, quindi, ha decidere sulla delimitazione di tali confini e a mettere un punto all’annosa e delicata diatriba. L’idea, però, potrebbe non vedere mai la luce nel caso in cui i colloqui dovessero portare a un qualche risultato.

Gli accordi di dicembre fra Grecia e Turchia hanno segnato una svolta, che, adesso, trova proseguimento nell’“approccio olistico” voluto dal governo di Ankara:

Bisogna procedere secondo un approccio olistico, senza lasciar fuori alcun argomento. Non bisogna dare la priorità a un tema su un altro perché così si lasciano questioni in sospeso. Non abbiamo bisogno di intermediari, tra buoni vicini ci si deve parlare per risolvere i problemi