Si chiamava Paolo Berbeglia e aveva 20 anni il ragazzo morto nel grave incidente verificatosi nella notte tra venerdì e sabato nei pressi del centro abitato di Ruscello, in provincia di Arezzo: oggi sul suo corpo sarà eseguita l’autopsia.

Chi era il ragazzo morto nel grave incidente di Arezzo: il militare Paolo Berbeglia, di 20 anni

Terzo di tre fratelli, classe 2003, Berbeglia aveva studiato all’Istituto tecnico aeronautico e si era poi arruolato nell’esercito come volontario a forma prolungata per il periodo di un anno, venendo assegnato al reparto del Genio Ferrovieri di stanza a Castelmaggiore, nel Bolognese.

Nella notte tra venerdì e sabato, dopo aver trascorso la serata insieme ad un gruppo di amici, ha perso la vita in un incidente verificatosi sulla Sp 21 nei pressi di una rotonda che dista qualche centinaio di metri del centro abitato di Ruscello, nell’Aretino. Stando a quanto ricostruito finora, si trovava in auto – una Polo Volkswagen – insieme ad altri tre ragazzi, quando, per motivi ancora da accertare, il mezzo avrebbe sbandato, colpendo un palo della luce e cappottandosi per diverse volte prima di finire in un campo.

Le sue condizioni erano apparse subito gravissime: nonostante i tentativi dei soccorritori di rianimarlo, alla fine non ce l’ha fatta. L’amico che sedeva accanto a lui sul sedile posteriore è invece ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Le Scotte di Siena, dove era stato portato d’urgenza in elisoccorso immediatamente dopo i fatti. Stando a quanto riporta Arezzo Today, non sarebbe in pericolo di vita.

Gli altri due ragazzi che erano in auto al momento del sinistro avrebbero riportato solo ferite lievi: non è escluso che nelle prossime ore quello guidava, un 20enne, possa essere iscritto come atto dovuto nel registro degli indagati del fascicolo d’inchiesta per omicidio stradale aperto dalla Procura.

Da ricostruire la dinamica del sinistro

L’obiettivo è ricostruire la dinamica del sinistro e capire cosa l’abbia provocato: dai primi accertamenti il conducente della vettura sarebbe risultato negativo all’alcol test. In attesa di nuovi sviluppi oggi si terrà, intanto, l’autopsia sul corpo della vittima; poi, come da prassi, ci sarà la riconsegna della salma ai familiari.

In tanti in queste ore hanno rivolto loro messaggi di vicinanza e solidarietà per la morte del 20enne. Morte che ha colpito l’intera comunità, come quella di tanti altri giovani che hanno perso la vita sulle strade italiane: si pensi che gli incidenti sono, ad oggi, la causa più comune di morte tra coloro che hanno tra i 18 e i 24 anni. E che il loro numero non fa che allungarsi di anno in anno.

“Nel 2023 sono stati rilevati da polstrada e carabinieri 70.950 incidenti, di cui 1.204 con esito mortale, 28.631 con lesioni”, ha messo in luce, nel corso di un recente convegno sulla sicurezza stradale, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha parlato di “un bolettino di guerra”.

Le altre giovani vittime della strada

Di recente aveva colpito molto il caso di Chiara Bassutti, la ragazza di 26 anni morta in un grave incidente avvenuto a Spilimbergo, in provincia di Pordenone: consulente fiscale e bartender, la giovane era molto attiva nel sociale e nella politica.

La sera del 3 maggio si trovava alla guida della sua Toyota Yaris quando, per motivi da accertare, ne aveva perso il controllo, andando a scontrarsi frontalmente con una vettura proveniente dal senso di marcia opposto, guidata da una 73enne, finendo poi in un fossato adiacente alla strada. Le sue condizioni, come quelle di Berbeglia, erano apparse subito gravissime.