Le critiche a Gary Gensler stanno via via aumentando d’intensità. Al già numeroso lotto dei critici del presidente della SEC, infatti, ora si è aggiunto anche Mark Cuban, il miliardario che presiede la franchigia NBA dei Dallas Mavericks.
L’attacco è arrivato tramite l’account ufficiale X di Cuban, e non ha mancato di sottolineare come le criptovalute potrebbero svolgere un ruolo cruciale nelle prossime elezioni presidenziali. Un’affermazione la quale si va facendo sempre più strada, man mano che l’amministrazione Biden esplicita la sua avversione agli asset digitali.
Avversione che è dimostrata soprattutto dalle mosse della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti. E proprio Gary Gensler, il suo numero uno, è il bersaglio dell’attacco di Cuban, che non lesina parole dure nei suoi confronti.
Secondo Mark Cuban, Gary Gensler non ha protetto gli investitori
Il messaggio affidato da Mark Cuban a X non esita ad affrontare il toro per le corna. Afferma infatti: “Se Joe Biden perde, ci sono buone probabilità che potrete ringraziare Gary Gensler e la SEC. Le criptovalute sono un pilastro per gli elettori più giovani e indipendenti.”
Cuban ha poi proseguito nel suo attacco, affermando risolutamente che l’autorità di regolamentazione non ha protetto un solo investitore dalle frodi. Si è infatti limitata a “…rendere quasi impossibile il funzionamento delle società crittografiche legittime, uccidendo chissà quante aziende e rovinando chissà quanti imprenditori.”
Le conseguenze di tutto ciò, per i democratici, potrebbero essere disastrose. Tanto da spingere l’uomo d’affari ad affermare: “Questo è anche un avvertimento al Congresso. Gli elettori crypto saranno ascoltati in queste elezioni.” Il sottinteso è che proprio loro potrebbero contribuire alla sconfitta di Joe Biden.
Affidare la legislazione crypto alla CFTC
L’avversione di Cuban per l’operato della SEC guidata da Gary Gensler si è poi spinta ad una richiesta notevole: affidare la regolamentazione delle attività crypto alla Commodity Futures Trading Commission (CFTC).
Ecco il passaggio sul tema nel messaggio affidato a X il passato 10 maggio: “Potreste risolvere questo problema per Biden approvando una legislazione che definisca una registrazione specifica per l’industria cripto, così come altre industrie hanno una registrazione definita per loro”.
Un vero e proprio attacco frontale, quindi, quello condotto da Cuban, il quale sposa in tutto e per tutto l’avversione della criptosfera nei confronti di Gensler. Avversione che potrebbe in effetti costare cara a Biden, nelle prossime presidenziali.
Le aziende del settore, infatti, non nascondono i loro bellicosi propositi. Stanno infatti appoggiando i candidati pro-criptovalute al Congresso e cercando di influenzare la corsa agli Stati chiave. Oltre ad aver individuato alcuni bersagli da abbattere ad ogni costo. Un ambito, quest’ultimo, in cui spicca la senatrice democratica Elizabeth Warren.
Sono ben 46 le azioni intraprese dalla SEC contro aziende crypto, nel 2023
Per capire meglio cosa stia accadendo, occorre sottolineare un dato rivelato da Cornerstone Research: nel corso del 2023 sono state ben 46 le azioni intraprese dalla SEC contro aziende criptovalutarie.
Un dato che dovrebbe senz’altro essere confermato nell’anno in corso. Al momento, infatti, l’autorità ha inviato avvisi Wells alla Ethereum Foundation, a Uniswap, Kraken, Coinbase, Metamask e Robinhood. Accusandole in pratica di aver offerto titoli non registrati o aver aiutato gli investitori statunitensi ad accedere agli stessi.
Secondo molti osservatori, però, si tratta solo di un antipasto, per quanto gustoso. In particolare, secondo Peter Brandt sta per arrivare una vera e propria grandinata di azioni legali contro le aziende che propongono lo staking.
Una predizione che sembra condivisa da Ark Invest. L’azienda di Cathie Wood, infatti, ha provveduto a rimuoverle la funzione dedicata alle ricompense per lo stoccaggio dei token dalla propria proposta di ETF Ethereum. Sperando in tal modo di riuscire a strappare il sospirato consenso della SEC per il proprio fondo, che al momento sembra comunque in alto mare.