Nessuno lo ammette apertamente, ma, i principali partiti italiani stanno già pensando agli eventuali scenari de dopo-Toti in Liguria, e qualcuno – ovvero i soliti Pd e M5S – già comincia a litigare.
Era inevitabile che la maxi-inchiesta per corruzione della Procura di Genova che, nei giorni scorsi ha portato agli arresti domiciliari il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, avesse delle pesanti ripercussioni in ambito politico.
Il presidente al momento non si è dimesso, ma risulta sospeso e il suo posto è stato preso dal vicepresidente della Lega, Alessandro Sala.
La reggenza, però, non può durare per sempre e il governatore lo sa bene, tanto che tramite i suoi legali ha fatto sapere che sta valutando anche l’ipotesi di eventuali su dimissioni.
Toto-nomi in Liguria? Pd e M5S già litigano su Orlando. Conte:
Ipotesi, quella delle dimissioni del governatore Giovanni Toti, che – se dovesse concretizzarsi – porterebbe la Regione Liguria al voto con un anno di anticipo, rispetto alla scadenza naturale dell‘autunno 2025, ragion per cui tutti i principali partiti italiani stanno cominciando a ragionare al dopo- Toti e inevitabilmente è già partito il toto-nomi per gli eventuali aspiranti successori del governatore ligure.
In casa centrosinistra come si è detto il campo largo ha già cominciato a litigare. E’ bastato che il Partito Democratico facesse trapelare la possibilità di una candidatura dell’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando, perchè il leader Cinquestelle, Giuseppe Conte, ponesse l’altolà, motivato come sempre dallo slogan “prima i programmi e poi i nomi”.
“Figuriamoci se mi metto a fare nomi, non avrebbe proprio senso. Vediamo innanzitutto come si evolveranno i fatti. Se ci sarà una prospettiva, come ci auguriamo, per voltare pagina, inizieremo a parlare prima di progetti, di programmi per la Liguria e, all’ultimo, cercheremo di convergere con le forze che ci stanno, che condividono questi obiettivi e sulla base dei nostri obiettivi quale sia il miglior candidato”.
Ma quello dell’ex ministro Orlando non sarebbe l’unico nome papabile per il Partito Democratico che starebbe pensando anche al sindaco di Savona, Marco Russo che alle ultime elezioni comunali è stato l’unico della sinistra ad aver vinto. Altro nome circolato in queste ore è quello del deputato Luca Pastorino.
Scajola candidato? Lega e FI sono garantisti. FdI lavora a lista nomi
Diversa la situazione nel centrodestra dove si naviga a vista e dove si è in attesa di quello che deciderà Giovanni Toti. Nel frattempo, però, il partito della premier Giorgia Meloni non nasconde la propria ambizione, in caso di elezioni anticipate, ad imporre un proprio nome per il candidato alla regione.
Improbabile, infatti, che la possibile candidatura possa andare a Forza Italia che a questo giro alle regionali ha già espresso due candidati, i governatori uscenti di Basilicata e Piemonte. Nel primo caso il generale Vito Bardi è già stato riconfermato dai lucani alla guida della regione, mentre per Alberto Cirio bisognerà attendere le elezioni dell’8 e 9 giugno. Difficile anche che la Lega possa imporre un suo candidato dal momento che in autunno si voterà anche in Umbria, dove il centrodestra ha deciso di riconfermare la governatrice uscente del Carroccio, Donatella Tesei.
Fratelli d’Italia starebbe pensando ad un candidato civico, o al coordinatore regionale Marco Rosso, anche se al momento il nome che circola con più insistenza nel centrodestra è quello del sindaco di Genova, Marco Bucci, indipendente ma considerato molto vicino al Carroccio.
Forza Italia e Lega sembrano intenzionati a spingere affinchè si vada avanti fino al termine naturale del mandato con la “reggenza” di Alessandro Sala. Se, però, alla fine si dovesse andare al voto in autunno allora la Lega potrebbe mettere sul tavolo il nome di Edoardo Rixi, una candidatura sicuramente autorevole. E nel toto-nomi non si può escludere a priori la possibilità di una discesa in campo dell’attuale presidente della provincia di Imperia, Claudio Scajola, ex ministro di Berlusconi e quindi vicino a Forza Italia.