L’autopsia effettuata sul corpo di Ghizlane Mouthair, 41enne marocchina deceduta il 5 maggio 2024 dopo esser caduta dalla zipline di Bema (Valtellina), ha escluso un’ipotesi circolata nelle primissime ore dopo l’incidente.
La donna non è morta per un infarto, ma per le ferite dopo la caduta. Ora si tratta di capire se la sua imbracatura sia stata attrezza bene o ci sia stata una fatale distrazione umana alla base della tragica vicenda.
Valtellina, l’autopsia di Ghizlane Moutahir dà i primi risultati: è stato un malfunzionamento nella zipline di Bema a farla cadere
Importanti novità per quanto riguarda la morte di Ghizlane Moutahir, la turista marocchina di 41 anni deceduta lo scorso 5 maggio 2024 mentre stava usando la zipline di Bema (Valtellina). L’autopsia ha indicato che la 41enne è morta a causa dalla caduta da un’altezza di circa 20 metri e non per un precedente malore.
E’ quanto ha scritto nel suo rapporto il medico legale Luca Tajana, i cui risultati sono stati poi riassunti alla stampa dal procuratore di Sondrio Piero Basilone:
Da un colloquio avuto dopo l’autopsia con il medico legale, dottor Luca Tajana, è possibile formulare cautamente alcune valutazioni, per la nettezza dei primi risultati macroscopici. Si può serenamente escludere che la signora Ghizlane Moutahir sia morta prima della precipitazione. Sono stati rilevati in sede si esame autoptico segni chiari di decesso conseguente a politraumatismi da precipitazione e l’assenza di segni che possano ricondurre ad un malore precedente alla precipitazione che abbia condotto a un infarto.
Se la prima ipotesi formulata dopo l’incidente all’impianto “Fly Emotion” parlava di un infarto avuto dalla turista, ora quindi si parla di un possibile errore umano nell’imbracare Moutahir. A condurre le indagini sono i militari del Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Sondrio.
Questi hanno acquisito un video girato da alcuni testimoni, che mostra la donna fare alcuni movimenti non congrui con un uso sicuro della zipline.
I magistrati inviano i primi avvisi di garanzia per i dipendenti della zipline “Fly Emotion”
La notizia dell’autopsia effettuata sulla 41enne marocchina segue di poche ore quella riguardante l’attività investigativa e giudiziaria portata avanti dai magistrati. Il loro lavoro, infatti, si concentra sul capire se la zipline di Bema fosse stata adeguatamente controllata e ci fossero stati recenti lavori di manutenzione.
E’ stato quindi necessario, per la Procura di Sondrio, inviare avvisi di garanzia a 5 dipendenti della “Fly Emotion”, indicando loro che è stata aperta un’indagine. I dipendenti coinvolti sono quelli che hanno aiutato Moutahir ad allacciare l’imbracatura e che le hanno spiegato come funziona la zipline prima del suo ultimo viaggio: si tratta dell’amministratore delegato di Fly Emotion, Matteo Sanguineti, il direttore dello stabilimento e tre dipendenti.
Il reato ipotizzato è quello di omicidio colposo: obiettivo delle indagini è capire se in passato alla “Fly Emotion” ci siano stati altri incidenti simili. L’impianto è stato posto sotto sequestro, mentre un perito si occuperà di analizzare l’imbracatura indossata il 5 maggio 2024 da Moutahir.