In occasione della festa della mamma, Giorgia Meloni è stata ospite del podcast di Diletta Leotta, “Mamma dilettante”. Nel fortunato programma, che sta riscuotendo grande successo sul web, la premier ha raccontato alla conduttrice alcuni dettagli del rapporto con sua madre, con tanto di ricordi del suo passato. Ha parlato anche della sua esperienza come mamma della piccola Ginevra.

Ha lodato la solidarietà tra le donne e, soprattutto le mamme, sottolineandone il coraggio e la forza. Negli oltre 40 minuti di chiacchierata, la Presidente del Consiglio si è rivolta anche ai giovani, a proposito del futuro, delle ambizioni e del successo. Un focus anche sulle tecnologie e dei cellulari e in particolare degli effetti sui ragazzi.

Giorgia Meloni nel podcast di Diletta Leotta: “Per la festa della mamma Ginevra mi regala bigliettini strappacuore”

Diletta Leotta accoglie nel suo studio la premier Giorgia Meloni, ospite del podcast “Mamma dilettante”, in occasione della festa della mamma. Proprio questo il tema centrale dell’appuntamento, che si apre con gli auguri a tutte le mamme da parte della leader di Fratelli d’Italia.

La conduttrice chiede alla premier di raccontare qualcosa in più sulla sua esperienza come madre e sulla festa:

“Ginevra di solito mi fa dei biglietti che strappano il cuore. In cambio mi chiede il giorno dei sì. Abbiamo questa tradizione, quando la voglio premiare, in cui bisogna dire sì. Ogni tanto cerco di ritagliare uno spazio che è solo suo”.

Sulla necessità di trovare un equilibro tra il lavoro, gli impegni istituzionali, le trasferte e la vita da mamma, la premier ha detto:

“C’è una persona che sta con me da quando è nata Ginevra, alla quale mi affido moltissimo. C’è il padre. I nonni paterni un po’ meno perché vivono a Milano. C’è anche mia mamma. Ho tanti amici, le mamme della classe. Ho trovato anche tanta solidarietà, tipica tra le mamme, e non si tratta di adesione politica, perché non so quello che votano. Ricordarsi tutti gli impegni che ha Ginevra non è facile. Quando vado a prenderla a scuola è molto felice, una festa”.

E continua:

“Sono nella chat di classe delle mamme. Rispondo ai messaggi, voto ai sondaggi. Quando posso partecipo. Faccio la mamma. E diventare mamma mi ha migliorato. Credo che la maternità dia cosa molto importanti nella vita, come dare valore al tempo. E’ una cosa che diceva anche Seneca. bisogna ottimizzare il tempo. Ci regala la capacità di rimettere in fila le proprietà. Ti aiuta ad avere consapevolezza e coraggio. Mi ha centrato e dato stabilità. Sono più attenta alle cose che hanno davvero un senso”.

Giorgia Meloni: “La solidarietà tra mamme è fortissima, come tra i veterani al fronte”

Sulla sua esperienza personale come mamma, la premier ha aggiunto:

“Non posso dire di avere sempre avuto l’istinto materno. Anzi, come molte donne della nostra generazione, questo fatto che siamo portate a considerarci sempre giovani, ho fatto Ginevra che avevo 39 anni e non ero più giovane. Quando ho capito il valore che questo aveva dato alla mia vita avrei voluto poter tornare indietro. Questo è un gran tema. Ho visto anche tante mie amiche dire ‘Poi poi poi’. E poi non si poteva più… Su questo l’informazione sarebbe una cosa utile: offrire tutti gli elementi a ciascuna per scegliere quando, per scegliere se. Per farlo in piena consapevolezza. Quella consapevolezza a volte noi non ce l’abbiamo, io non ce l’avevo. Per cui ho pensato ‘Poi c’è tempo’.”

Poi ha aggiunto che per sua figlia avrebbe voluto un fratello o una sorella, ricordando il legame profondo che lei stessa ha con la sua:

“E poi quando ho tentato di fare il secondo figlio non c’era più tempo. Io volevo una sorellina o un fratellino per Ginevra, perché sono legatissima a mia sorella, legatissima, so che valore ha questo nella vita, e mi dispiace da morire che lei cresca figlia unica”.

La premier ha elogiato il forte senso di solidarietà che accomuna tutte le mamme, più che le donne, a suo avviso:

“Io ho sempre pensato questo: che non è vera la solidarietà femminile. Cioè, le donne sono tra loro molto meno solidali di quanto non dicano e secondo me è anche come se fossero vittime di questa specie di racconto in base al quale le donne non dovrebbero mai essere all’altezza di competere con gli uomini; cosa che porta naturalmente a competere tra di loro, una forma per cui non sempre ho visto e vedo la solidarietà femminile di cui tanto parliamo”.

Poi ha continuato:

“Tra mamme è tutta un’altra cosa: le mamme sono solidali come lo sono i veterani al fronte, gente che ha combattuto la guerra insieme, perché è completamente un’altra dimensione di solidarietà. C’è una grandissima capacità di darsi una mano”. 

Da Diletta Leotta Giorgia Meloni si confessa come “mamma premier”

Durante la lunga intervista Giorgia Meloni racconta di come, nel suo incarico istituzionale di Presidente del Consiglio, sia sempre una madre e, come tale, ragioni sempre così, anche nel prendere le decisioni importanti:

“Io l’ho vissuta così: da quando sono diventata madre, qualsiasi cosa accada a chiunque, soprattutto ai più piccoli, ai bambini, io penso da madre. Anche in questo lavoro che faccio, nel ruolo di presidente del Consiglio, alcune delle emozioni più belle che mi sono presa e che questo lavoro mi ha regalato, riguardavano le mamme. Molte delle emozioni vissuta da premier sono legate alle mamme ma anche nelle cose, nelle difficoltà nelle tragedie, io penso sempre alla mamma. All’inizio pensavo: forse sono io. In realtà, si parla poi con le altre mamme: siamo tutte così”.

La premier nel podcast ricorda sua mamma: “Mi ha insegnato a cavarmela da sola”

Ricordando affettuosamente sua mamma, la premier Giorgia Meloni ha detto:

“Io sono cresciuta con una madre che non era così presente, e alla fine le devo tutto, anche nella sua assenza. Mia madre è stata una madre che ha cresciuto le figlie dicendo ‘Te la devi cavare’.  Non era la mamma chioccia che sarei io se non avessi tutto il lavoro da fare. La mia assenza era costretta, la sua era calcolata. Se io sono cresciuta come la persona che sono, cioè come una persona che se la deve cavare, lo devo a mia madre”.

Giorgia Meloni si rivolge ai ragazzi: “Per il futuro non esistono scorciatoie. Cellulari e social mi spavantano”

La Presidente del Consiglio, durante la puntata del podcast di Diletta Leotta, ha rivolto un pensiero ai giovani, ricordando loro quanto sia importante impegnarsi per raggiungere gli obiettivi del proprio futuro, senza scorciatoie:

“Io penso che il mantra che va lasciato ai figli è che nella vita non esistono le scorciatoie. Quando pensi che esiste una scorciatoria per arrivare dove vuoi arrivare, hai già fallito. Non devi puntare al successo, ma al lavoro, perchè l’unica cosa che ti può portare a qualsiasi forma di successo è il lavoro. Se pensi che puoi saltare quel lavoro per arrivare al successo, il successo non arriva e, se arriva, è effimero. Il cammino è il bello, non non è la meta. E’ il cammino che ti forma e, se tu non fai quel cammino, non sei neanche in grado di gestire la meta”. 

Poi ha sottolineato quanto il covid abbia avuto effetti devastanti sui ragazzi:

“I ragazzi un pochino più grandi di Ginevra. Loro ormai sono in quattro dentro una stanza e non si stanno parlando, o meglio si parlano, ma con il filtro del telefono. In questo è stato devastante il Covid. Il Covid ha moltiplicato quel filtro”.

E infine ha fatto una riflessione sull’uso della tecnologia, in particolare del cellulare, e le conseguenze inevitabili che hanno oggi sui giovani:

“Il sacrificio che ti regala lo sport è fondamentale per questa generazione che è proprio trascinata da questo mondo, i social, i telefoni e i telefonini. Mi spaventa il fatto che noi siamo la prima generazione di genitori che crescono figli completamente digitali senza aver vissuto quella dimensione”. 

E ha continuato:

“La verità è che noi non siamo attrezzati per capire che sta succedendo. Perché prima le tue esperienze di bambino adolescente ti aiutavano a capire cosa sarebbe potuto accadere; adesso non è così. Noi non stiamo neanche calcolando i rischi legati alla personalità. A me spaventa. Quando tu hai un filtro e non devi guardare qualcuno negli occhi per dirgli una cosa bella o brutta finirai sempre per chiuderti sempre di più perché ci vuole molto meno coraggio a scrivere attraverso il telefono; ti toglie la dimensione reale. E secondo me noi non stiamo calcolando e non siamo in grado di calcolare dove questo porterà”.