Da ormai oltre tre anni Roberto Venturelli e Roberta Carassai cercano il figlio Alessandro, scomparso all’età di 20 anni dall’abitazione in cui vivevano a Sassuolo nel dicembre del 2020: il loro obiettivo è che sul caso del ragazzo – che la Procura di Modena ha chiesto di archiviare – si arrivi finalmente a fare chiarezza.

Chi sono i genitori di Alessandro Venturelli e cosa dicono sulla scomparsa del figlio

Da settimane, comparendo sui social e in tv, i due lanciano appelli affinché il caso di Alessandro non venga archiviato e si continui ad indagare non solo in Italia, ma anche in Europa: fin dall’inizio della vicenda sostengono che il 20enne, scomparso in un momento di particolare fragilità, possa essere stato manipolato da qualcuno e ipotizzano che ora sia impossibilitato a tornare a casa.

C’è chi pensa che dietro la sua scomparsa si nasconda l’ombra di una psico setta: quando si allontanò da Sassuolo, approfittando di un momento di distrazione del papà, con cui era uscito per fare un giro in auto dopo un primo tentativo di fuga, era turbato e alla mamma Roberta aveva confessato di sentirsi minacciato. Le indagini aperte dalla Procura di Modena – prima per allontanamento volontario e poi per sequestro di persona contro ignoti – non sono riuscite a capire da chi o da che cosa.

Secondo i genitori non si è fatto abbastanza: tenuto conto delle difficoltà che il ragazzo aveva mostrato prima di sparire, gli inquirenti – secondo loro – avrebbero dovuto immediatamente ipotizzare un reato e non indagare come se si fosse allontanato da solo. Avrebbero potuto analizzare, ad esempio, i filmati delle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi del luogo dell’ultimo avvistamento, chiarendo se qualcuno stesse aspettando Alessandro, dove e chi fosse.

La richiesta di un ordine di indagine europeo

Dalle ricerche che il giovane aveva effettuato su Internet si è riusciti a capire che forse era diretto in Olanda, dove qualcuno sostiene, in effetti, di averlo visto. Per questo motivo, secondo i genitori, il 20enne andrebbe cercato anche all’estero: loro, utilizzando i propri mezzi, lo hanno fatto per mesi, provando a verificare le varie segnalazioni di volta in volta arrivate.

Dalle autorità non ci sono state, invece, in tal senso, risposte positive. Si aspetta, per eventuali novità, la decisione del gip sull’archiviazione del caso, fissata per il prossimo 7 ottobre dopo un primo rinvio. “Mi auguro che il fascicolo non venga archiviato, ma soprattutto mi auguro che da quel giorno vengano poi verificate tutte le situazioni che in qualche modo sono rimaste in sospeso, che Alessandro venga cercato con tutti gli strumenti che si hanno a disposizione”.

“Devono tirarlo fuori”, aveva dichiarato la mamma Roberta in un’intervista a Tag24 alla vigilia di una manifestazione organizzata per chiedere di continuare ad indagare. E poi aveva aggiunto: “Vorrei che venisse eliminato l’allontanamento volontario: bisogna partire dal presupposto che una persona che si allontana e scompare è sicuramente in una situazione di crisi, perché altrimenti non lo farebbe”. Si tratta di un tema caldo e su cui molti, in Italia, si stanno battendo.

Se ne era parlato, di recente, anche in relazione all’omicidio di Giulia Cecchettin per mano dell’ex fidanzato Filippo Turetta: i due erano “scomparsi” dopo essere usciti insieme per trascorrere il sabato sera; sapendo che la giovane lo aveva lasciato e che lui aveva mal sopportato la sua decisione, gli inquirenti avrebbero dovuto capire che poteva averla sequestrata, invece avevano iniziato ad indagare come se i due si fossero allontanati volontariamente insieme, perdendo del tempo prezioso.