La prima settimana del Giro d’Italia 2024 si conclude a Napoli con una tappa che promette spettacolo grazie al suo finale dinamico. Prima del giorno di riposo, i ciclisti affronteranno una corsa di 214 chilometri da Avezzano a Napoli, che ospita per il terzo anno consecutivo l’arrivo di una tappa. Questa tappa potrebbe risultare impegnativa per coloro che non si sono ancora pienamente ripresi dalle fatiche degli ultimi giorni, specialmente dopo il duro traguardo di Prati di Tivo. Il percorso finale, caratterizzato da saliscendi continui, sembra favorire i corridori agili ed esplosivi, ma non bisogna sottovalutare la possibilità di attacchi dalla media distanza o colpi da parte dei finisseur.
Giro d’Italia 2024, a Napoli si chiude la prima settimana
La tappa attraversa cinque province, collegando l’Abruzzo alla Campania. Il percorso, per la maggior parte, è piuttosto agevole fino agli ultimi quaranta chilometri, dove inizia una serie di saliscendi continui. Si parte da Avezzano, procedendo verso sud con leggere discese e poi tratti pianeggianti, principalmente su strade veloci e rettilinee intervallate da diverse gallerie. Lungo la costa tirrenica, si incontrano il primo traguardo volante a Mondragone e lo sprint Intergiro a Giugliano in Campania.
Pogacar in rosa, Napoli abbraccia il Giro d’Italia
Nell’avvicinarsi a Napoli, la tappa diventa più impegnativa con una serie di saliscendi che non daranno tregua ai corridori. Si inizia con il Monte di Procida, seguito da una discesa veloce fino al secondo traguardo volante a Bacoli. Negli ultimi 30 chilometri, il percorso continua con ripide salite e discese, incluse un tratto al 14% da Baia a Lago Lucrino. Poi, si passa per Pozzuoli e Posillipo, con una lunga discesa che porta i corridori al centro di Napoli. Gli ultimi tre chilometri sono pianeggianti fino al traguardo in Via Caracciolo, preceduto da un’inversione a u subito dopo il triangolino rosso che segna l’ultimo chilometro.
Sprint o fuga?
Per questa tappa del Giro d’Italia con arrivo a Napoli, si delineano principalmente due scenari probabili: una fuga che, data la natura del finale, potrebbe contendersi la vittoria, o un gruppo ridotto che si giocherà la volata finale. Molto dipenderà dalla composizione della fuga nelle prime fasi, che potrebbe formarsi a ritmi elevati data la partenza in discesa. Alcuni velocisti potrebbero decidere di unirsi all’azione, riducendo il lavoro delle squadre di inseguimento. Tuttavia, molto dipenderà anche dalle energie risparmiate durante la tappa di ieri. Non è da escludere un colpo di scena finale, con un attacco sull’ultimo strappo. Un corridore in grado di gestire tutte queste situazioni è Filippo Ganna, che ha dimostrato la sua eccellente forma nella cronometro, nonostante sia stato battuto da un formidabile Tadej Pogacar. Ganna potrebbe essere protagonista sia in una fuga che nella volata finale, data la sua potenza e la sua capacità di affrontare gli strappi.
I favoriti
Tra i velocisti in grado di affrontare le difficoltà altimetriche ci sono Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) e Olav Kooij (Visma | Lease a Bike), entrambi pronti a lanciare un attacco se ritengono che possa portare al successo. Groves, in particolare, si è distinto in questo Giro e potrebbe trovare un’ottima opportunità a Napoli, mentre Kooij potrebbe sentire la mancanza del suo compagno di squadra Laporte. Altri velocisti con grande resistenza sono Laurence Pithie (Groupama-FDJ), una delle sorprese di questa stagione, e Ethan Vernon (Israel Premier Tech), in cerca di un successo che possa fare la differenza per la sua carriera. Entrambi potrebbero essere risorse importanti per le rispettive squadre nella volata finale, anche se potrebbero essere coinvolti in azioni di attacco se non ci fossero compagni di squadra nella fuga. Velocisti tenaci includono Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), che potrebbe contare su un aiuto prezioso in un finale non pianeggiante, e Phil Bauhaus (Bahrain Victorious), con Andrea Pasqualon come valida alternativa.