L’appuntamento è tra dodici giorni nel salotto di Porta a Porta di Bruno Vespa, non a caso in passato definito anche la terza Camera del Parlamento. A sfidarsi, in vista delle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno prossimi per le quali entrambe sono candidate in prima persona, la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Quando mancheranno due settimane all’apertura delle urne, un appuntamento elettorale cruciale che, inevitabilmente, polarizzerà lo scontro tra Fratelli d’Italia da una parte e i dem dall’altra. Dal punto di vista della comunicazione, a rimetterci, quindi, sarà soprattutto la terza forza in campo: il Movimento Cinque Stelle. E infatti sono proprio i pentastellati a lamentarsi di più del faccia a faccia Meloni-Schlein destinato a caratterizzare questa campagna elettorale.

Elezioni Europee 2024, perché il duello tv è Meloni-Schlein e non con altri leader? Il Movimento Cinque Stelle all’attacco

Contro il duello in programma a Porta a Porta il prossimo 23 maggio tra Giorgia Meloni e Elly Schlein, la deputata Chiara Appendino la mette così:

“Bel modo di intendere la par condicio quello del servizio pubblico televisivo che decide di apparecchiare un confronto interno al partito trasversale delle armi: purtroppo, su questo, Meloni e Schlein la pensano allo stesso modo. Ma si nega al leader del partito della pace la possibilità di dire a Meloni che il resto del Paese, la maggioranza degli italiani, non concorda con la folle e fallimentare politica bellicista a oltranza che l’Europa vuol continuare a portare avanti”.

La difesa di Bruno Vespa

Bruno Vespa, in ogni caso, a proposito di par condicio e del confronto Meloni-Schlein programmato per il 23 maggio, ha avuto modo di chiarire:


Par condicio significa garantire parità di condizioni. Quindi, un minuto dopo aver ricevuto la conferma da Meloni e Schlein, è partito l’invito per Conte e Salvini. Dopodiché, alla luce delle regole che l’Agcom stabilirà la settimana prossima, vedremo come assicurare lo stesso spazio agli altri leader politici”.

Al giornalista di RaiUno è stato chiesto, quindi, se ci si deve aspettare anche un Conte-Salvini dopo il Meloni-Schlein. E lui ha spiegato:


“Se accetteranno, sarà così. In realtà, è una cosa molto burocratica. Prima si sfidano i due partiti più forti di maggioranza e opposizione. Poi i secondi, poi i terzi. E così via”.