Il Bologna batte il Napoli e ora vede la Champions a un passo. Per il quinto ed utlimo posto, c’è spazio per una sola squadra. Sarà l’Atalanta di Gasperini o la Roma di De Rossi a centrare la qualificazione? Mancano ancora 3 partite al termine, ma quella di domani sembra quasi una finale. La Dea è pronta ad ospitare i giallorossi per un match che può valere molto più di 3 punti. Per commentare il big match del Gewiss Stadium, Atalanta-Roma, Riccardo Cazzola, centrocampista che ha giocato con la Dea per due stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Roma, Cazzola a Tag24

Il big match della 36esima giornata di campionato andrà in scena domani sera con fischio d’inizio alle ore 20:45 e vedrà di fronte Atalanta e Roma. Entrambe hanno giocato, entrambe hanno sofferto, una delle due però ha vinto e centrato la finale di Europa League, l’altra invece è stata eliminata. Al Gewiss Stadium di Bergamo si ripartirà dall’entusiasmo della Dea e dalla voglia di rivincita dei giallorossi. Tutte e due andranno alla ricerca di punti, perché in palio c’è il quinto posto e la possibilità di centrare la Champions League. Per commentare Atalanta-Roma, Riccardo Cazzola, centrocampista che ha giocato con la Dea per due stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta conquista la finale di Europa League. C’è il rischio che domani, nel match con la Roma, siano distratti dai festeggiamenti, oppure sfrutteranno l’entusiasmo per battere il giallorossi?

“L’Atalanta sta vivendo un momento storico ed è normale che ci sia grande entusiasmo. Le partite come quelle dell’altra sera sono molto dispendiose, sia dal punto di vista fisico che mentale, però già da domani vorranno fare una grande partita anche in campionato. La Dea è in corsa su tre fronti e non può di certo scegliere in quale competizione spendere più energie. Il rischio è che alla fine possa trovarsi con il cerino in mano e a maggior ragione dovrà giocarsi fino alla fine la qualificazione in Champions”.

Tre obiettivi, due finali, non è possibile fare una scelta?

“Assolutamente no, anche perché le finali sono da giocare al massimo. Poi si possono vincere o perdere ed è chiaro che parliamo di due avversari di grande spessore. L’idea di non poter coronare una stagione così con un grande successo mi dispiacerebbe. Resto del parere però che, a prescindere da come andrà a finire, questa è un’annata straordinaria e storica. L’Atalanta ha ottenuto traguardi importanti, con avversari ostici, come può essere stato il Liverpool e non solo. È una stagione da incorniciare, ma un successo servirebbe anche per chiudere alla perfezione il ciclo di Gasperini. Sarebbe bello poter vincere un trofeo”.

Pensi che a Bergamo arriverà una Roma stanca, delusa, oppure una squadra in cerca di riscatto?

“Credo che la Roma stia un po’ pagando la grande rincorsa fatta dall’arrivo di De Rossi. Non si può far altro che dargli grande merito per il percorso fatto sia in campionato che in Europa League. Hanno fatto partite di livello e non era per niente scontato, né facile, per una stagione che sembrava già essersi avviata verso il fallimento. De Rossi ha ridato verve a una squadra che si era spenta nell’entusiasmo e che oggi è una bella realtà. Chiaramente giocando ogni tre giorni si perde per forza qualcosa per strada. Alla lunga paghi il fatto di essere sempre costretto a vincere. Per un match così importante però le energie si trovano. Tra le due, quella che ha più da perdere è proprio la Roma, che deve rimanere aggrappata alla Champions. Si giocheranno il tutto per tutto”.

A Bergamo, l’Atalanta parte con i favori del pronostico?

“Credo di sì, anche perché giocando in casa sarà spinta anche dall’entusiasmo dei tifosi per il passaggio del turno in finale. Lo stadio sarà il dodicesimo uomo in campo. Sarebbe stato lo stesso discorso ma al contrario, se si fosse giocato all’Olimpico. In questi momenti, quando le energie vengono un po’ a mancare, avere i tifosi che ti spingono è fondamentale. Gli atalantini tra l’altro sono maturati molto e hanno imparato a comprendere i momenti delicati all’interno di ogni stagione”.

A un certo punto hai parlato del ciclo di Gasperini. Pensi che possa davvero finire, in base anche a come finirà la stagione?

“Le voci sono tante e le notizie che escono in giro le abbiamo lette tutti. Un tecnico come Gasperini, che ha ottenuto risultati del genere, è normale che faccia parlare di sé. A prescindere però dalla sua permanenza o meno, credo che questi anni andrebbero coronati con un trofeo. Lo merita la città e lo merita il club”.

Che cosa deve fare l’Atalanta per battere la Roma?

“Penso che entrambe le squadre abbiano giocatori importantissimi, che possono risolvere la partita. Nel calcio di oggi spesso l’individualità fa la differenza, ma in questo caso sono i collettivi che contano. L’Atalanta basa la sua forza sull’impianto di gioco, sui principi di Gasperini, sulla condizione atletica che, nonostante stiano giocando in continuazione, è sempre impeccabile. La spunterà chi avrà maggiori energie e chi riuscirà a sfruttare l’episodio, portandolo dalla sua parte. La cosa bella è che entrambe hanno giocato giovedì e ed entrambe giocano ogni tre giorni da tempo. Non ci sono alibi per nessuno. Sarà un bel match, giocato a viso aperto”