Nel diritto si sente parlare di contenzioso tributario: cos’è e come funziona esattamente? Si tratta di un procedimento amministrativo che consente di gestire i conflitti che nascono tra Fisco e contribuente.
Può capitare che tra contribuente, persona fisica o giuridica, e Agenzia dell’Entrate o altro ente impositore nascano liti e disaccordi che hanno come oggetto di discussione i calcoli tributari o l’interpretazione ed applicazione delle normative tributarie. Il contenzioso tributario è un procedimento di natura amministrativa che disciplina le liti intercorrenti tra Fisco o altro ente impositore e contribuenti.
Contenzioso tributario: come funziona?
Si ha un contenzioso tributario quando un contribuente contesta una cartella esattoriale o un accertamento fiscale. Il procedimento di natura amministrativa e giudiziaria si evolve attraverso differenti step procedurali, che vanno dalla vera e propria disputa in Tribunale fino al ricorso amministrativo. Con il contenzioso di natura tributaria si vengono a gestire le liti e i conflitti che sorgono tra contribuente e l’ente impositore, tra cui Regioni e Comuni.
Tali controversie tributarie sorgono quando nasce una divergenza di punti di vista sulla corretta applicazione delle normative tributarie, sull’interpretazione delle leggi fiscali, sulla riscossione ed accertamento dei tributi e sull’ammontare delle tasse da versare all’ente impositore. Nel caso in cui un contribuente ritenga di aver subito un torto dal Fisco o da un Ente Locale (Comune e/o Regione) può avanzare la contestazione del provvedimento notificato.
Il contribuente deve procedere alla valutazione dei costi: è consigliabile agire solo se l’importo in questione è rilevante. Per chiedere la consulenza di un Tributarista è necessario prendere in considerazione gli oneri. Nel caso in cui si opti per un’istanza di mediazione, è possibile risparmiare. I costi da sostenere sono maggiori nel caso in cui si decida di andare direttamente in giudizio.
Contenzioso tributario: quanto può durare?
Le tempistiche richieste per poter risolvere un contenzioso tributario possono variare a seconda di differenti fattori. La durata di un contenzioso è influenzata dal volume delle prove in possesso, dalla complessità della lite sorta e dalla necessità di richiedere eventuali perizie tecniche. La durata del contenzioso varia da poche mensilità a diversi anni.
Nel corso del procedimento è possibile ricorrere alla consulenza di professionisti esterni. Grazie all’introduzione di procedure digitali nel processo tributario è possibile beneficiare di una riduzione delle tempistiche medie di durata. Grazie alla mediazione tributaria si può giungere ad una definizione della controversia in tempi quanto più rapidi possibili rispetto all’iter giudiziario.
Contenzioso tributario: i procedimenti
Per risolvere le liti e le controversie sorte tra contribuenti ed ente impositore ci sono differenti procedure. I procedimenti si distinguono in procedimenti di natura amministrativa dinanzi all’amministrazione fiscale. Gli step di un procedimento tributario iniziano con la notifica di un avviso di accertamento, segue il contradditorio, la presentazione di un ricorso presso la Commissione Tributaria Provinciale fino alla Cassazione.
Questo iter è definito sia dall’interesse dello Stato a garantire il pagamento delle tasse e sia dalla necessità di tutelare lo status di contribuente. Per contestare un atto tributario infondato o illegittimo deve essere presentato ricorso. L’atto deve essere impugnato entro 60 giorni dalla notifica e l’istanza di rimborso deve essere fatta presso la Commissione tributaria di riferimento. Per effettuare il ricorso per un contenzioso tributario, il contribuente deve pagare un prezzo, il contributo unificato. La sentenza emessa dalla Commissione tributaria provinciale è di primo grado e può essere impugnata.
Entro sessanta giorni dalla notifica della sentenza, è possibile presentare ricorso in Appello. Per fare ricorso in Cassazione è necessario che si verifichi una delle seguenti condizioni: sentenza nulla, violazione delle norme di diritto e insufficiente motivazione per un fatto decisivo. Il ricorso in Cassazione deve essere espletato da un Avvocato abilitato e iscritto all’albo. Il buon consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista esperto in diritto tributario.