48 ore per archiviare il pareggio contro il Bayer Leverkusen e la delusione per la finale di Europa League sfumata e gettarsi a capofitto sul prossimo impegno. La Roma adesso deve pensare solo al campionato perché c’è ancora un posto in Champions da conquistare. Quella di domani contro l’Atalanta sarà come una finale per i ragazzi di De Rossi, costretti a inseguire. A Bergamo, in uno stadio pieno di entusiasmo per la prima finale Europea della storia, servirà una partita perfetta. Appuntamento domenica sera alle ore 20.45. Per commentare lo stato di forma dei giallorossi e la sfida Atalanta-Roma, Antonello Fassari, noto attore e da sempre tifoso romanista, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Atalanta-Roma, Fassari a Tag24
La Roma ci ha provato, ma alla fine contro il Bayern Leverkusen si è dovuta arrendere. Come ne uscirà la squadra di De Rossi? Entusiasta e consapevole della propria forza, oppure delusa e stanca per le energie sprecate? I giallorossi non hanno tempo di fermarsi, perché all’orizzonte c’è l’ennesima partita che vale una finale. Domani al Gewiss Stadium, affronteranno l’Atalanta, in un big match intenso che può valere un posto in Champions. La Dea è in festa, ha battuto il Marsiglia e si giocherà l’ultimo atto dell’Europa League a Dublino. Per entrambe però è tempo di pensare solo al campionato perché il quinto posto non è ancora stato assegnato. Per commentare lo stato di forma dei giallorossi e la sfida Atalanta-Roma, Antonello Fassari, noto attore e da sempre tifoso romanista, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Sono passati due giorni dal match di Europa League contro il Bayer Leverkusen. A freddo, resta la delusione, oppure c’è la soddisfazione di essersela giocata alla pari?
“L’orgoglio e l’amore per la Roma non si discutono, ma io ho rabbia. Penso che gliel’abbiamo regalata, sia in casa che in trasferta. Sul 2-0 per noi Io li ho visti a pezzi, tanto è vero che anche nei loro giocatori più rappresentativi è aumentato il nervosismo. Alla fine hanno avuto reazioni esagerate, perché se la sono vista brutta. Purtroppo però noi abbiamo commesso degli errori e questo non mi va giù. Sono consapevole che il Bayer Leverkusen sia forte organizzato, ma noi non eravamo da meno”.
Può essere una questione di esperienza europea?
“Non credo, perché l’errore di Karsdorp in casa, su cui mi dispiace dover tornare, è l’ABC del calcio. In determinate situazioni lo sanno anche i bambini che non si può tornare verso la porta, ma si deve andare verso l’esterno e lui non ha commesso quello sbaglio per emozione. Quello di Svilar invece può succedere. L’ha lisciata, è andata così”.
La Roma adesso dovrà essere brava ad archiviare quella sfida per concentrarsi sul match contro l’Atalanta. Che ti aspetti dalla partita di domani?
“Io credo esattamente in ciò che dice De Rossi,. Questa è una squadra che dà il fritto ed è davvero tanta roba. Oggi però, per poter sostenere questi ritmi, giocando ogni tre giorni, servono praticamente due squadre dello stesso livello. In casa Roma invece la differenza tra i titolari e le riserve c’è e in alcuni casi, è evidente. Ci sono quattro o cinque giocatori fortissimi, ma altri di livello medio. Purtroppo però abbiamo avuto anche tanti infortuni, perché gli impegni sono davvero troppo ravvicinati”.
Sei preoccupato per la partita di domani? Visto che si giocherà a Bergamo pensi che l’Atalanta partirà con i favori del pronostico?
“Sinceramente non lo so, ma io credo che ce la possiamo giocare tranquillamente. L’Atalanta vista in campionato non è stata praticamente mai quella che ha giocato in Europa League, ma questo non vuol dire niente. Capisco che loro potrebbero sfruttare l’onda dell’entusiasmo, ma noi abbiamo un obiettivo da raggiungere e una motivazione forte che ci deve portare in Champions League”.
A prescindere da come finire alla stagione la Roma dovrà ragionare sull’attacco?
“In attacco vedo troppa poca cattiveria, i giocatori non tirano mai. Evidentemente questo non è un problema solo della Roma, ma vedo squadre che vogliono entrare con il pallone in porta. Dobbiamo riprendere a calziare anche da lontano, a provarci. Forse è una questione di cinismo, cattiveria, carattere, invece questi sono tutti buoni. Abraham più di tutti gli altri”.