L’intelligenza artificiale approda al Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, organo di rilievo costituzionale che Matteo Renzi voleva abolire e che il suo presidente Renato Brunetta prova a rendere protagonista nel dibattito sui temi dell’occupazione. Il Cnel, previsto dall’articolo 99 della Costituzione, ha funzione consultiva rispetto al Governo, alle Camere e alle Regioni con potere di iniziativa legislativa e ha facoltà di contribuire all’elaborazione della legislazione economica e sociale. 

Brunetta: “Limiti e rischi ma anche benefici e opportunità”

In un volume, appena pubblicato, affronta il tema dell’intelligenza artificiale con particolare riferimento alla dimensione del lavoro: “L’argomento è al centro dell’attenzione per le molteplici potenzialità di applicazione e per la trasversalità che permea la nostra quotidianità – afferma Brunetta -. Mentre alcuni ne temono i limiti, i rischi, gli impatti sulle attività e sulle competenze lavorative che saranno modificate o eliminate, altri, consapevoli dei suoi benefici esponenziali, ne riconoscono le opportunità, non solo legate alle attuali professionalità e capacità, quanto a quelle che, oggi, ancora non esistono”.

Il presidente dice che il Cnel “è la casa dei corpi intermedi, vuole essere il ‘luogo’, sia fisico che virtuale, che ospita una riflessione organica, partecipata e aperta sugli impatti che l’intelligenza artificiale può esprimere nei diversi mercati del lavoro in Italia”. E anche sul versante della sicurezza speriamo che possa dare un apporto positivo.

Stefano Bisi