Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, l’Italia è a rischio di una “nuova Tangentopoli”. Per l’ex premier si tratta di “una degenerazione della classe dirigente: dalla Liguria alla Puglia, dal Piemonte alla Sicilia la politica si lascia corrompere, incline alla compravendita dei voti e si rende permeabile alle infiltrazioni mafiose”.
Un riassunto, quello del leader Cinquestelle, che arriva mentre la politica italiana si divide e si scontra sulla vicenda che vede coinvolto il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, da martedì 7 maggio agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta per corruzione della Procura di Genova.
Nel primo pomeriggio di oggi si è tenuto presso il Tribunale di Genova l’interrogatorio di garanzia del governatore che si è avvalso della facoltà di non rispondere.
L’opposizione chiede le dimissioni del governatore Toti
Un terremoto giudiziario che ha avuto fin da subito enormi ripercussioni anche in ambito politico. Oggi, come già accaduto nei giorni scorsi, maggioranza e opposizione si sono scontrate sulle dimissioni del governatore, richieste a gran voce dall’opposizione e sulla possibilità di tornare al voto in autunno.
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha nuovamente chiesto un passo indietro del presidente Toti.
“È certamente molto grave il quadro che è emerso nelle indagini in Liguria e ciò che ci ha spinto, pur da garantisti e anche prima di una sentenza che chiarirà le responsabilità penali individuali, a dire che è assolutamente necessario e opportuno che vi siamo le dimissioni del presidente della Regione Toti, è che la Liguria non merita di rimanere appesa a queste indagini e al proseguo della vicenda giudiziaria”.
A proposito delle inchieste della magistratura che impattano su diverse amministrazioni pubbliche, la segretaria dem ha detto che bisogna
“tenere la guardia molto alta: ogni forza politica deve fare questo sforzo anche al suo interno, tenendo lontano interessi sbagliati e malaffare”.
Un sussulto di dignità alla politica viene chiesto da Giuseppe Conte che poi attacca la destra e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio per le dichiarazioni sulla magistratura.
“A destra hanno avuto una reazione corporativa ed è gravissimo che anche il ministro Nordio sia intervenuto a caldo per censurare i magistrati di Genova, senza nemmeno avere conoscenza dei dettagli dell’inchiesta.”
Chiede il ritorno alle urne in Liguria anche il leader di AVS, Angelo Bonelli.
Inchiesta Genova, la destra attacca ancora i giudici
Compatta, invece, la maggioranza nella difesa del governatore di Noi Moderati. Il leader della Lega Matteo Salvini ha evidenziato che in Italia si è innocenti fino a prova contraria e poi ha dichiarato:
“Che la magistratura faccia quello che deve fare, però, se ogni indagato si deve dimettere l’Italia si ferma domani”.
Il vicepremier ha poi aggiunto
“Vorrei sapere se ci fossero microspie negli uffici di qualche magistrato per quanto tempo continuerebbe a fare il magistrato …”.
Ha detto di avere piena fiducia nel Governatore Toti e certa che “dimostrerà la sua innocenza e che potrà ristabilire la verità” la ministra del Turismo, Daniela Santanchè che ha anche sottolineato che non crede che rappresenterà un contraccolpo per il centrodestra alle Europee.
“L’indagine andrà avanti e vedremo, ma ci andrei cauto con la richiesta di dimissioni”.
Ha detto a Tagadà, su La7, il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, che poi sulle dichiarazioni del ministro Nordio rispetto al caso Toti ha osservato:
“La tempistica dell’arresto rispetto a un’indagine avviata anni fa, fa riflettere. E se Nordio, che è persona di grande esperienza e anche di grande saggezza, si ribella, vuol dire che la misura è colma”.