Alessandro Venturelli e la sua storia tornano protagonisti nella puntata del 12 maggio di “Verissimo“. I suoi genitori, Roberto Venturelli e Roberta Carassai, saranno ospiti di Silvia Toffanin e rivolgeranno un appello a loro figlio, affinché torni a casa sano e salvo.

Un appello che coinvolge anche la Procura di Modena, accusata di non aver svolto indagini approfondite e soprattutto di volerle archiviare. Per la madre dietro la scomparsa di Alessandro c’è qualcuno più grande di lui, che l’ha manipolato psicologicamente.

La storia di Alessandro Venturelli, scomparso da Sassuolo a fine 2020

La scomparsa di Alessandro Venturelli è avvenuta il 5 dicembre 2020 a Sassuolo, in provincia di Modena. Questi sono gli unici dati che i suoi genitori, Roberta Carassai e Roberto Venturelli, hanno ormai ripetuto decine e decine di volte nel corso di tante apparizioni pubbliche ed incontri con istituzioni e non.

Il resto sono congetture che, purtroppo, non riescono a trovare ancora una forma concreta. La madre di Alessandro aveva notato, poco prima della sua scomparsa, che il figlio annotava continuamente le targhe delle auto che passavano davanti casa sua e alla richiesta di una spiegazione aveva risposto di sentirsi manipolato.

Trovare la risposta alla domanda “da chi?” è un qualcosa che la Procura di Modena ha cercato in questi 4 anni di fare, senza che i genitori del ragazzo scomparso siano soddisfatti di quanto raccolto. La madre, Roberta, ha viaggiato per tutta Italia ed è arrivata fino in Olanda quando le sono arrivate segnalazioni di possibili avvistamenti del figlio (l’ultima a Napoli nell’agosto del 2023).

D’altronde sembra impossibile che Alessandro abbia potuto fare molto strada con uno zainetto contenente biancheria, le chiavi della macchina, un metro da sarto, un telo di plastica e dello scotch. Sfruttando un momento di disattenzione, il ragazzo è uscito di casa e ha fatto perdere le proprie tracce.

L’Olanda è stata citata non a caso: sullo smartphone del ragazzo, lasciato nella sua stanza, sono state trovate alcune tracce che indicavano ricerche riguardo i Paesi Bassi ed una mail (poi cancellata) ad un’azienda olandese.

Secondo i genitori, Alessandro avrebbe subìto un lavaggio del cervello: dopo il coma a seguito di un incidente a 15 anni e la morte dell’amato zio, era arrivata anche la malattia della madre a rendergli ancora più difficile la vita.

L’appello della madre contro l’archiviazione delle ricerche: “Qualcuno lo costringe a non tornare”

Lo scorso 20 aprile i genitori di Alessandro avevano organizzato in piazza Matteotti a Modena una manifestazione che protestava contro la decisione di archiviare le indagini sulla scomparsa di loro figlio decisa dalla Procura della città emiliana.

Una scelta che soprattutto la madre di Alessandro, Roberta, ha contestato fortemente: è l’immobilismo della Procura della Repubblica di Modena, come anche quella dei politici emiliani e nazionali, a rallentare gli sforzi affinché il ragazzo torni sano e salvo a casa.

Non ho mai perso la speranza e non la perderò mai, nonostante momenti di debolezza. Farò tutto il rumore che posso, ne farò sempre di più. Invito le nostre istituzioni a scendere dal loro piedistallo e che Alessandro sia proprio l’esempio, che partano da questi fascicoli. Basta parlare di allontanamento volontario, basta sottovalutar le denunce dei famigliari: qualsiasi situazione deve essere verificata. E’ indispensabile per le ricerche. La prima domanda di archiviazione è arrivata a maggio 2023, quando in realtà mi aspettavo un ordine di indagine europeo, chiesto tramite i miei avvocati. Invece è arrivata la seconda domanda di archiviazione.

Ospitati dalla trasmissione “Verissimo”, i genitori di Alessandro continueranno a ripetere quanto detto in questi mesi: il giovane non si è allontanato volontariamente, ma è stato costretto a seguire qualcuno che ne ha sfruttato la debolezza psicologica.

Gli scomparsi non si archiviano, quello che va archiviato sono tutte quelle situazioni che arrivano ad una conclusione, ma io una conclusione non ce l’ho. Io penso proprio che dietro a questa scomparsa ci sia qualcuno di più grande di lui, ma è una situazione che ancora non riesco a capire. Nessuno però può avere delle certezze per le quali decidere di escludere certe indagini e non fare determinate cose.