Chi sono gli alpini? Si tratta di un corpo di militari dell’Esercito italiano creato ufficialmente il 15 ottobre 1872 per preparare truppe di esperti a difendere i confini delle zone montane.
La loro nascita avviene infatti dopo la liberazione del Veneto, quando il Regno d’Italia aveva bisogno di un nuovo modello di difesa sul confine Austro-Ungarico.
Durante la prima guerra mondiale il corpo militare prese parte a numerose battaglie su terreno alpino, dalla conquista del monte Ortigara fino alla disfatta di Caporetto.
Con l’avvento del periodo fascista il corpo militare venne riorganizzato e inizialmente posto a presidiare i confini montani. Dalla metà degli anni ’30 però tornano a combattere, specialmente le nuove guerre coloniali in Etiopia.
Ad oggi i reggimenti degli Alpini in totale sono otto. La sede del comando Truppe alpine si trova a Bolzano mentre ad Aosta vi è il centro di addestramento della Caserma Battisti.
Chi sono gli alpini: cosa fanno oggi
Le truppe degli alpini oggi sono organizzate di fatto in due brigate operative del Comando Truppe Alpine. Chi fa parte del corpo degli alpini è principalmente specializzato in attività come raid, imboscate, interdizioni d’area in ambienti non permissivi e montani.
Gli alpini sono poi addestrati anche al combattimento nei centri abitati, a quello in alta montagna, sia in ambiente innevato sia in quello estivo, oltre alla capacità di operare su roccia e su sci anche in condizioni estreme.
Senza dimenticare l’addestramento alla resistenza alla cattura e agli interrogatori in caso di rapimento.
Qual è il significato della penna nera degli alpini
Il tratto distintivo degli alpini è senza dubbio il loro cappello con la penna nera che li differenzia da tutti gli altri tipi di corpi militari.
La penna nera che si trova sul lato sinistro dei loro cappelli solitamente è lunga circa 25-30 cm ed è leggermente inclinata all’indietro. La penna, per le truppe è di corvo e dal colore nero, per i sottufficiali e gli ufficiali inferiori è di aquila ed è marrone. Mentre gli ufficiali superiori e i generali ne hanno una di oca bianca.
Il loro cappello è poi cambiato nel tempo, all’inizio era una bombetta alla calabrese di feltro nero che sul lato sinistro portava una coccarda di lana su cui si poggiava una penna di corvo, un po’ inclinata all’indietro. Da subito la penna diventa la bandiera degli Alpini, simbolo unico che li contraddistingue ancora ora.
Il motto degli alpini
Il motto degli alpini è “Di qui non si passa” coniato nell’ottobre del 1888 dal generale Luigi Pelloux.
Fu creato nell’occasione della solenne parata militare organizzata a Roma, durante la visita dell’imperatore di Germania Guglielmo II alla quale parteciparono due reggimenti delle truppe alpine.
Di fatto però ogni adunata nazionale ha un suo tema o motto, scelto dal Consiglio Direttivo Nazionale, che diventa il filo conduttore della manifestazione e degli eventi che caratterizzano l’organizzazione.
Alcuni di questi temi rispecchiano il momento storico, altri sono coerenti con la città che li ospita o semplicemente propongono un messaggio caro agli alpini.
Una volta scelto il tema, sono proprio le penne nere delle varie Sezioni che con molta creatività lo sviluppano e lo amplificano, proponendo gli striscioni che vengono mostrati in sfilata. Quello di Udine dello scorso anno ad esempio è stato: “Alpini, la più bella famiglia”.
Quello di quest’anno a Vicenza sarà un tema dedicato alla pace. Il motto infatti è: “Il sogno di Pace degli Alpini”.
Come entrare nel corpo degli alpini
Per entrare nel corpo degli Alpini si deve partecipare a un Concorso Pubblico.
Come accade per ogni Concorso di Selezione per entrare in Esercito, è necessario che ogni candidato sia in possesso di determinati requisiti che si possono consultare sul sito del Concorso.
I candidati vincitori verranno avviati ai reparti di addestramento e, dopo aver concluso il periodo di formazione e addestramento, verrà assegnato loro l’incarico presso il reparto di destinazione, tra cui quello degli Alpini.
Si può, inoltre, entrare nel Reparto Alpini anche con il grado di Maresciallo o con il grado di Ufficiale. I primi, devono superare il Concorso per diventare Allievo Maresciallo dell’Esercito e frequentare un corso triennale presso la Scuola Sottufficiali di Viterbo.
Al termine del corso, gli Allievi Marescialli sono in servizio permanente presso il reparto di destinazione.
Discorso simile vale per gli Ufficiali che dopo aver superato il Concorso per diventare Ufficiali vengono convocati all’Accademia dell’Esercito di Modena per frequentare il corso quinquennale. Una volta terminato il corso ottengono una laurea specialistica, differente a seconda dell’Arma o del Corpo che hanno scelto e il grado di Tenente.
Dopo di che, al termine del periodo di formazione e addestramento, comincia il loro incarico presso il reparto di destinazione, tra cui quello degli alpini.