In pochi si sarebbero aspettati un Udinese da salvezza. O, quantomeno, nessuno poteva pensare che i friulani se la dovessero giocare fino all’ultimo per una permanenza in Serie A. Sta di fatto che la classifica mostra tutt’altro: i bianconeri sono terz’ultimi, ad oggi vorrebbe dire retrocessione. Tre giornate alla fine per un totale di nove punti da conquistare, Cannavaro a tal proposito è stato chiarissimo. Il pareggio contro il Napoli da fiducia, ma non basta, servono vittorie, con l’Udinese che ha il destino nelle proprie mani secondo Paolo Poggi.

Non è un nome qualsiasi, l’ex attaccante ha lasciato ad Udine il cuore, e i tifosi se lo sono preso, ricambiando con altrettanto amore. Perchè 233 presenze (1994-2000) non passano inosservate, rimangono incastonate nella storia. All’epoca era diverso per Poggi, a quei tempi l’Udinese vantava nomi come Biehroff e Amoroso; lui completava il pacchetto avanzato, facendo paura alle avversarie italiane e in Champions League. Tempi passati, il presente dice l’Udinese deve mettersi l’elmetto, conscia di dover “pensare solo a se stessa”, spiega Poggi, secondo cui l’assenza di Thauvin ha messo in difficoltà tutto il gruppo.

Ora testa alle ultime tre partite, con gli scontri diretti che molto diranno in vista di questo rush finale, con Paolo Poggi che in esclusiva a Tag24 ha analizzato il momento dell’Udinese.

Udinese alla conquista della salvezza, le parole di Paolo Poggi a Tag24

La corsa salvezza dell’Udinese parte dagli scontri diretti secondo Paolo Poggi, che non vede una possibile favorita. Tutte si equivalgono secondo lui.

D: Crede nella salvezza dell’Udinese?

R: Partirei col dire che tutte le squadre impegnate nella lotta per non retrocedere si equivalgono. Detto ciò, il destino dell’Udinese è nelle sue mani; giocando tre scontri diretti da qui alla fine è inevitabile pensare che chi avrà la meglio potrà ottenere più chance di permanenza, mentre chi lascerà punti indietro sarà tra le candidate per retrocedere. Ma ad oggi non ci sono certezze assolute.

D: E’ fiducioso sui friulani?

R: L’Udinese ha perso tanto con l’assenza di Thauvin, mi auguro che Pereyra possa tornare al più presto, perché è quel tipo di giocatore che può garantire qualcosa dal punto di vista dell’individualità.

D: L’ha convinta la scelta di Cannavaro?

R: Non si può dire adesso, sarebbe troppo facile. Solo il risultato finale ci dirà se sarà stata una mossa corretta.

Avanti di corsa

L’ultima curva è stata superata, adesso c’è solo un rettilineo con accanto tutte le avversarie. L’Udinese non deve cadere, e per farlo dovrà correre più delle altre secondo Paolo Poggi.

D: Si deve puntare più sui singoli o sulla squadra?

R: Ora deve giocare chi ha più benzina nelle gambe. Si deve correre.

D: Pochi si aspettavano un Udinese così in difficoltà, cos’è successo?

R: E’ mancata continuità di risultati, così come sono mancati i punti negli scontri diretti. Evidentemente c’è stato qualcosa che non è andato a livello di pianificazione. Ma credo nessuno si sarebbe aspettato di trovare l’Udinese in questa posizione.

D: A prescindere da come andrà, bisognerà mettere mano sulla squadra. Sarebbe più giusto puntare sull’esperienza o credere in una linea giovane?

R: L’Udinese ha una strategia consolidata ormai da venticinque anni. Sono state più le annate positive che negative, sanno cosa fare. Poi è logico che in un periodo così lungo si possa sbagliare qualcosa. Credo che dal punto di vista della programmazione l’Udinese sia un esempio da copiare.