“Tre allenatori in genere non si cambiano neanche in cinque anni. Come si fa in pochi mesi ad assimilare tante cose da uomini che hanno metodi e caratteri diversi”, le parole pungenti di Spalletti sul Napoli e sulla situazione che sta vivendo in una stagione anomala a seguito dello Scudetto.
Spalletti pungente sugli allenatori del Napoli
Il Ct dell’Italia Spalletti torna sul campionato, ormai verso la fine, e commenta la situazione delle sue ex squadre Inter e Napoli, in particolare l’annata storta degli azzurri e dei troppi allenatori cambiati in poco tempo: un fattore che inevitabilmente ha influito sull’andamento negativo della squadra.
Il tecnico toscano in un’intervista esclusiva a Il Corriere della Sera elogia l’Inter, per aver vinto il campionato, ma soprattutto ha parole di stima per l’impresa storica del Bologna – squadra che gli ricorda quanto fatto a Napoli:
“A parte l’Inter che ha vinto meritatamente lo scudetto, la squadra italiana che mi è piaciuta di più è il Bologna. Mi riporta al Napoli. Bel gioco e nel gruppo si respira amicizia, fratellanza. È così che si vince, anche”.
Spalletti ha anche la possibilità di soffermarsi sulla dura stagione che hanno dovuto vivere gli azzurri. Una crisi iniziata proprio dal campionato vinto e dall’addio dell’allenatore che ha poi scelto la Nazionale italiana come sua prossima avventura:
“Tre allenatori in genere non si cambiano neanche in cinque anni. Come si fa in pochi mesi ad assimilare tante cose da uomini che hanno metodi e caratteri diversi. I giocatori, talvolta, devono essere confortati, convinti di essere forti. Basta un nulla per demotivarsi. Ragazzi giovani come Zirkzee, Kvara per esempio vanno coltivati, difesi e sostenuti ogni giorno”.
Parole che esprimono sincera tristezza ma che allo stesso tempo pungono Aurelio De Laurentiis e le scelte irresponsabili che hanno portato a tale situazione: troppi cambiamenti per una squadra che aveva bisogno di assestarsi.
In seguito il Commissario Tecnico parla dei tre azzurri, Di Lorenzo, Raspadori e Meret, che lui steso ha allenato e che si giocheranno la convocazione in Nazionale per i prossimi Europei che si giocheranno in Germania questa estate. Tre calciatori che, per andamento della squadra, non hanno mostrato il meglio di loro negli ultimi mesi ma che secondo lui meritano ugualmente la possibilità di essere considerati:
“Io valuto complessivamente, non la stagione o gli ultimi mesi”.
La nazionale italiana verso Euro24
Luciano Spalletti poi sottolinea l’importanza del rispetto della maglia dell’Italia, specialmente dopo i fallimenti passati, attraverso parole di spessore che rilanciano la Nazionale verso un’avventura che avrà inizio tra alcune settimane in Germania:
“La maglia della nazionale è la più bella e più importante del mondo. La prima pelle per un calciatore. Bisogna indossarla con orgoglio e convinzione. Con dignità e umanità. Nella nostra Nazionale tutti devono essere sullo stesso piano, che nessuno si senta potente. Partiamo tutti dalle sconfitte passate, sono quelle che formano. La vittoria è bella, ti fa figo ma se resta fine a sé stessa diventa un vizio. Dalla depressione di una batosta si rinasce”.
Infine spende alcune parole di elogio per Gianluca Scamacca: l’attaccante dell’Atalanta e in un momento positivo e sta dimostrando di meritare la convocazione per gli Europei. Così Spalletti ammette che sarà valutato nei giorni precedenti alla partenza verso la Germania:
“Il merito è di Gasperini che lo allena, se in qualche modo l’ho sollecitato ad avere una reazione sono contento, il mio fine è questo. La tecnologia è importante ma va contestualizzata. Bisogna stare connessi tra di noi, anche nei tempi morti. Sono i dettagli che fanno la differenza, sempre. Quei dieci giorni in cui staremo insieme prima di partire saranno i più importanti“.