Con la crescente preoccupazione per il calo demografico, in particolare nei comuni più piccoli, la Sardegna ha introdotto misure significative per incentivare le nascite e il trasferimento di famiglie. Queste iniziative sono particolarmente rilevanti in contesti dove il declino della popolazione è più marcato e le conseguenze sul tessuto sociale ed economico si fanno sentire con maggiore intensità. Andiamo a vedere come funziona il bonus bebè da 600 euro al mese nella Regione Sardegna.

Bonus bebè da 600 euro al mese: assegno di natalità e altri contributi regionali

Il fulcro della politica di incentivi è l’assegno di natalità, un contributo che mira a sostenere le famiglie residenti o che decidono di trasferirsi nei comuni più piccoli dell’isola. La misura è stata significativamente potenziata con la legge regionale del 5 febbraio 2024, n. 1, estendendo i benefici a comuni con una popolazione fino a 5.000 abitanti. Per il 2024, la somma complessiva di 2.883.560,34 € è stata destinata per supportare questo programma.

Le famiglie nei comuni target possono beneficiare di un contributo di 5.000 euro per la nascita del terzo figlio, mentre contributi simili sono previsti per ogni bambino nato, adottato o in affido preadottivo. Inoltre, sono disponibili agevolazioni per l’acquisto e la ristrutturazione di prime case, così come incentivi per l’apertura di nuove attività imprenditoriali, creando un ambiente favorevole per i giovani e le nuove famiglie.

Sfide demografiche e strategie di sviluppo

Il problema dello spopolamento non è nuovo per la Sardegna, dove i tassi di nascita sono tra i più bassi d’Italia, con una media di 4,9 nascite ogni 1.000 abitanti, ben al di sotto della media nazionale di 6,7. Per contrastare questa tendenza, la regione ha stanziato risorse significative per il triennio 2022-2024, destinando milioni di euro per incentivare la permanenza e l’arrivo di nuove famiglie nei comuni più vulnerabili allo spopolamento.

La strategia include non solo contributi diretti, ma anche miglioramenti infrastrutturali e di servizio, riconoscendo che le difficoltà di accesso a servizi essenziali come trasporti e assistenza sanitaria possono dissuadere le famiglie dal risiedere in queste aree. Con queste misure, la Sardegna spera di rivitalizzare i suoi piccoli comuni, rendendoli più attraenti per le giovani generazioni e per chi cerca un cambiamento di vita lontano dai grandi centri urbani.

Bonus bebè Sardegna: chi può beneficiare dell’assegno di natalità

L’assegno di natalità rappresenta un importante sostegno finanziario istituito per sostenere le famiglie residenti nei comuni con meno di 5.000 abitanti in Sardegna, specialmente quelle che si espandono con l’arrivo di nuovi bambini. A partire dal 1° gennaio 2022, le famiglie, inclusi i nuclei monogenitoriali, possono richiedere questo assegno per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo fino al raggiungimento del quinto anno di età del bambino, o fino alla cessazione dell’affido, a seconda di quale evento si verifichi per primo.

Nonostante altre iniziative simili a livello nazionale richiedano la verifica del reddito familiare, l’assegno di natalità della Sardegna si distingue perché non necessita della presentazione dell’ISEE. Questo rende il contributo accessibile a una gamma più ampia di famiglie. Per essere idonei, è essenziale che i beneficiari siano proprietari o detentori legittimi dell’immobile di residenza attraverso un contratto di locazione, comodato o titoli simili, e che la residenza nell’immobile sia mantenuta per l’intera durata del periodo di percezione del beneficio.

Il contributo è erogato dal comune di residenza attraverso un accredito diretto su un IBAN fornito dal richiedente. L’erogazione segue l’ordine di arrivo delle domande e continua fino al compimento del quinto anno di vita del bambino, con un controllo continuativo del mantenimento dei requisiti richiesti.

Bonus bebè Sardegna: importo del contributo

L’importo dell’assegno di natalità è particolarmente generoso: 600 euro al mese per il primo figlio e 400 euro per ogni figlio successivo. Questa somma può avere un impatto significativo sul benessere economico delle famiglie, superando i benefici del precedente bonus bebè nazionale e dell’Assegno Unico. Ad esempio, per il primo figlio, il contributo complessivo può raggiungere fino a 36.000 euro entro i primi cinque anni di vita e 24.000 euro per i figli successivi.

Come richiedere l’assegno di natalità

La gestione dell’assegno di natalità è delegata ai comuni, che sono responsabili della pubblicazione degli avvisi e della gestione delle domande attraverso la modulistica adeguata. Le famiglie interessate devono presentare la domanda presso il comune di residenza o di nuova residenza entro i termini stabiliti dall’ente locale. È richiesta la firma di entrambi i genitori sulla domanda, a meno che un solo genitore non dichiari di agire conformemente alle norme sulla responsabilità genitoriale.