Al triplice fischio a Bergamo esplode la festa. Al Gewiss stadium l’Atalanta aveva l’obbligo di vincere per portare a casa un traguardo storico, dopo aver sofferto la scorsa settimana al Vèlodrome e con pazienza e determinazione ha centrato l’obiettivo. Un 3 a 0 rifilato al Marsiglia che vale la finale di Europa League, in programma a Dublino, il prossimo 22 maggio. Un evento storico, un traguardo mai raggiunto prima dal club nerazzurro e che la squadra di Gasperini ora non vede l’ora di poter giocare. A Bergamo è stata una notte di festa e al termine del match i tifosi si sono riversati in strada per celebrare il momento. Per commentare il raggiungimento della finale di Europa League da parte dell’Atalanta, Massimo Paganin, ex calciatore e opinionista sportivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta in finale di Europa League, Paganin a Tag24

Predica calma mister Gasperini al termine della vittoria per 3 a 0 contro il Marsiglia, che vale la finale di Europa League. “Bene festeggiare, ma non l’abbiamo ancora vinta”, ha detto nel post partita. Vero, ma come si fa a frenare questo entusiasmo? I tifosi della Dea sono esplosi di gioia per un traguardo storico, mai raggiunto prima dal club. In questo finale di stagione i nerazzurri saranno impegnati su 3 fronti: corsa Champions in campionato, finale di Coppa Italia contro la Juventus, e finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen. Gasperini potrebbe chiudere con un trofeo e potrebbe essere una stagione idilliaca. Per commentare il raggiungimento della finale di Europa League da parte dell’Atalanta, Massimo Paganin, ex calciatore e opinionista sportivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta conquista una finale storica. Ti aspettavi questo risultato?

“E’ una finale storica e penso che nessuno se lo potesse aspettare. Dobbiamo considerare che ci sono tante squadre blasonate che partecipano all’Europa League e soprattutto ci sono quelle eliminate dalla Champions. Però la Dea lo ha meritato per il percorso fatto in questi anni, che gli ha fornito mentalità europea ed esperienza. Ha battuto lo Sporting Lisbona, il Liverpool e il Marsiglia. Sono tre squadre che hanno un blasone di livello. La finale se l’è conquistata con le prestazioni, la determinazione e un progetto a lungo termine di un certo tipo. Non solo i giocatori e l’allenatore, ma è cresciuta la società e l’ambiente sportivo”.

A Dublino incontrerà il Bayer Leverkusen. Siamo al 50 e 50 o una delle due è favorita?

“Per la finale, se dobbiamo dare un vantaggio in termini di percentuali, dico 51% Bayer e 49% Atalanta, semplicemente perchè i tedeschi non hanno mai perso quest’anno e hanno già vinto la Bundesliga. Resta il fatto però che è una finale, una partita che parte sempre 0 a 0. Le due squadre saranno tutto e nelle partite secche può succedere qualunque cosa. E’ un’esperienza importante per la Dea, che ha già fatto finali a livello nazionale e che è anche in finale di Coppa Italia. L’approcceranno nel modo giusto dal punto di vista mentale. Sono due squadre che hanno la stessa filosofia di gioco. Propongono un calcio aggressivo e sarà sicuramente una finale molto bella”.

Corsa Champions in campionato, finale di Coppa Italia con la Juventus e finale di Europa League. L’Atalanta rischia di dover lasciare indietro qualcosa o può puntare a tutte e tre?

“L’Atalanta sta crescendo molto come società e in questi anni lo ha fatto soprattutto come mentalità. Costruisce rose profonde, con giocatori importanti. A volte perde qualche pezzo perchè deve far cassa, ma non cambia l’idea di fondo. Sta competendo sempre per ogni traguardo e quest’anno non farà eccezione. Gasperini gli chiederà di ragionare una partita alla volta. Sa bene quanto sia importante raggiungere la possiilità di arrivare in Champions e anche quella di giocarsi le finali. Non cambierà nulla dal punto di vista dell’approccio ad ogni match. Lotterà su tutti i fronti per conquistare il massimo”.

Un finale di stagione così può decretare la fine del ciclo Gasperini?

“Non credo che un finale così possa decidere il destino di Gasperini. Ha lavorato tanto con questo club, è cresciuto insieme alla squadra e se dovesse decidere di andare via, non sarà certo perchè penserà di essere arrivato alla fine di un ciclo. La decisione potrebbe esser stata presa anche prima, indipendentemente dalla finale di Europa League. Qualunque sarà il finale di stagione cambierà poco rispetto a questa scelta. Il rapporto è tra la società e Gasperini e insieme ogni anno riescono a ricreare. Puntano sui giovani e sulla crescita costante. In ogni caso sarà una decisione ponderata”.

Scamacca è finalmente al livello che ci si aspettava da lui o ancora no?

“Scamacca è cresciuto moltissimo e ha ancora margine di miglioramente secondo me. Ho avuto modo di averlo nelle varie Nazionali. Ho visto il suo percorso, l’ho seguito da lontano. Direi che è maturato alla grande e ora sta raccogliendo i frutti di ciò che ha seminato, anche se a mio avviso stanno arrivando un pò tardi. Ha 25 anni e ora è maturo. Deve imparare a gestire le pressioni e le sue capacità, tecniche che sono importanti, ma anche tattiche e mentali che ora saranno determinanti. Sta diventando un giocatore di riferimento a livello Nazionale. E’ uno con la testa sulle spalle, che sa quello che vuole e che lavora sempre duro. Queste due finali saranno importanti per lui. Gli daranno consapevolezza, fiducia e autostima. Tutto è importante per uno che ricopre il suo ruolo. Quest’anno sono arrivati tanti gol e dovrà bissare per confermarsi”.