La Costituzione “ieri come oggi, riguarda tutti da vicino”, i suoi valori stanno alla base “del vivere insieme” e vanno messi in pratica esercitando la propria libertà, secondo un “vero patriottismo costituzionale”. Sergio Mattarella di ‘lezioni’ sulla Carta fondamentale ne ha fatte tante, costanti i suoi riferimenti a principi e diritti in essa contenuti. È solo per una coincidenza di un’agenda fissata da tempo e sempre ricca di impegni se questa volta l’intervento dell’inquilino del Colle sulla Costituzione alla Milano Civil Week avviene all’indomani del convegno sul premierato organizzato da Giorgia Meloni alla Camera. Mattarella, in ogni caso, fissa sin da subito i paletti, essendo il primo a non voler andare oltre quello che è il suo ruolo. “Mary – dice rivolgendosi a una ragazza che interviene prima di lui e chiede un maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni nell’impegno politico – Non posso esprimermi riguardo alla tua proposta di norme da inserirvi perché non è al Presidente della Repubblica ma al Parlamento che la Costituzione assegna il potere di apportarle modifiche”. Se questa è la premessa, però, il Capo dello Stato non rinuncia ad avvertire gli attuali componenti delle assemblee parlamentari. “Desidero far notare che la nostra Costituzione è stata scritta – con grande saggezza e altrettanta perizia – con norme capaci di essere applicate persino a temi allora sconosciuti e a situazioni imprevedibili, che si presentano inevitabilmente nel corso del tempo”, dice chiaro. Il riferimento di Mattarella è alla “tendenza” osservata da qualche tempo a questa parte “a volere inserire nella prima parte della Costituzione nuove disposizioni su argomenti specifici”. Proprio la prima parte della Carta per il Capo dello Stato costituisce “da settantacinque anni punto di riferimento, sempre attuale e costante. Si trascura, in alcuni casi, il fatto che quel che si vuole aggiungere nel testo – è la sottolineatura – è già chiaramente desumibile dalle sue norme, proprio per il carattere generale e duttile della loro formulazione; e in base ai valori e ai principi che ne rappresentano il fondamento”.

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella difende la Costituzione

Nel febbraio 2022 era stata la tutela dell’ambiente a essere stata inserita in Costituzione, mentre nel settembre scorso era toccato allo sport a ‘entrare’ nella Carta fondamentale, con la modifica costituzionale all’art.33 che ha introdotto un nuovo comma secondo il quale ‘La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme’. Recentemente sono stati i ministri Nello Musumeci e Francesco Lollobrigida a manifestare la volontà di inserire rispettivamente il mare e la sovranità alimentare nella Carta. “Occorre evitare il rischio di una rincorsa – che sarebbe sempre più frequente – per continui inserimenti di temi particolari. Questo – è l’allarme lanciato dall’inquilino del Colle – trasformerebbe la Costituzione in un albo di argomenti, in realtà vanificandone il senso e il ruolo”. La Carta, invece, insiste Mattarella, avendo “generato” la Repubblica democratica, “è una conquista e va conosciuta, amata, difesa, vissuta, ogni giorno per accogliere nuovi bisogni, per tutelare chi si trova ai margini, per avere cura dei più fragili, per affrontare le nuove sfide di convivenza e di pace”. Non serve cambiarla, basta tenerla viva, insomma, esercitando i proprio diritti di libertà e i propri dovere di cittadinanza, perché “nessuno può affermare che la Costituzione non lo riguarda”.