Una riunione di oltre due ore per definire i canoni della nuova riforma Abodi. L’introduzione di un organo governativo predisposto al monitoraggio dei conti dei club italiani di calcio e basket ha fatto molto discutere e, proprio per questo, il ministro Andrea Abodi ha incontrato il presidente del CONI Malagò e i vertici di FIGC e FIP. Un confronto aperto da cui è emersa la volontà di venirsi incontro nonostante la contrarietà assoluta di Malagò e Gravina alla riforma.

Riforma Abodi, vertice con CONI e federazioni: la nota del ministro

Abodi ha intenzione di andare avanti per la sua strada ma questo non significa che non verranno attuate modifiche alla riforma. La sua posizione è stata ribadita attraverso un comunicato ufficiale diramato dopo il vertice di oggi.

Sono soddisfatto dell’incontro, durante il quale tutte le parti hanno espresso le proprie opinioni e i propri punti di vista. Il testo, inoltrato alla Federcalcio venerdì mattina, rappresentava una ipotesi di lavoro e come tale doveva servire per aprire quel confronto che oggi ha trovato un punto di caduta e non un documento definitivo per approvazione. L’incontro è stato l’occasione per spiegare le ragioni che ci hanno portato a immaginare la costituzione di questa nuova Autorità – tecnica e indipendente – e procedere nel pieno rispetto dell’autonomia dello sport, da sempre tra le mie priorità insieme a trasparenza, rispetto ed equa competizione. Ho ascoltato e raccolto la posizione e i suggerimenti di tutte le componenti al tavolo. Ora procederemo con le opportune valutazioni, prima di portare il decreto-legge ad uno dei prossimi Consiglio dei ministri.

La posizione di Gravina

All’uscita dal consiglio il numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, ha sottolineato la sua contrarietà alla nuova agenzia di controllo ribadendo l’eccellente lavoro svolto dalla Covisoc finora.

Il clima era sereno e abbiamo ribadito la nostra assoluta condivisione sull’obiettivo che il ministro si è prefisso e che è comune: dare stabilità alla gestione economica finanziaria. Noi non condividiamo lo strumento, perché negli ultimi 20 anni la Covisoc ha lavorato benissimo. Ci sono stati solo due ricorsi accolti al Tar e due al Consiglio di Stato su 200 società escluse. Abbiamo chiesto al governo di aiutarci, oltre al Coni il dipartimento per lo sport potrebbe validare dei principi come avviene in Spagna e in Inghilterra, ai quali attenerci. Il vulnus è quello: se i principi saranno teneri, saranno teneri, se saranno rigidi, anche la Covisoc lo farà. Ci stiamo lavorando nel Consiglio Federale. Il Ministro ci farà sapere.

Casini dice no all’agenzia governativa

Sulla stessa linea anche il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, che specificato come la proposta di Abodi non venga ritenuta necessaria. Nonostante ciò è apparso ottimista sugli aggiustamenti che potrebbero far cambiare volto alla riforma sul tavolo del governo.

Clima disteso, il Ministro ci ha mostrato le misure da inserire nel decreto legge, la norma sarà modificata e ci ha dato del tempo per parlarne e proporre eventuali aggiustamenti. La serie A conferma il no all’agenzia governativa. L’agenzia è considerata un’ingerenza nel sistema, i rischi sono sempre negativi. Il ministro ha dato tempo per parlarne e discutere, la questione è ancora aperta.

Il presidente della Lega Serie A ha anche risposto alla dura presa di posizione di Roma, Juventus, Inter e Milan nei suoi confronti. Secondo Casini, come sottolineato anche dal presidente del Napoli De Laurentiis, la vicenda è stata mal interpretata e ha creato “incomprensioni e successive strumentalizzazioni”.

Malagò: “Dare giudizi ora non sarebbe serio”

Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha preso parte alla riunione di oggi. Uscito dal confronto con il ministro Abodi ha voluto lanciare un messaggio chiaro: non è ancora tempo di dare giudizi.

Si è parlato molto e occorre capire cosa ci sia scritta. Sono ottimista ma insomma bisogna leggere per bene il testo, dare giudizi non sarebbe serio. Le parti sono disponibili a leggere e poi a incontrarsi. Tutti hanno posizioni molto chiare ma il dialogo è positivo. Non è nostro interesse fare le nomine per questa eventuale agenzia, siamo un ente pubblico e non siamo candidati a questo.

Il commento del presidente della FIP Petrucci

Il numero uno della FIP, Gianni Petrucci, ha rappresentato il mondo del basket nell’incontro. Anche la pallacanestro, infatti, potrebbe cadere sotto il controllo della nuova agenzia governativa.

Abbiamo espresso le nostre considerazioni. Qualcosa sarà modificato ma vediamo. Il clima è stato collaborativo, ora conta il testo definitivo, ma non ci sono state polemiche, solo grande civiltà.