Sì, alla Fiorentina la Conference League piace. E nemmeno poco. Due finali europee di fila sono un lusso per pochi, in tal senso la Viola ha fatto la storia, con la speranza che questa volta possa andare meglio rispetto alla finale persa l’anno scorso contro il West Ham. Tutto lavorando sui dettagli, quelli fanno la differenza. Lo sa bene Fabio Rossitto, che le competizioni europee le ha conosciute proprio vestendo la maglia della Fiorentina dal 1999 al 2002. L’ex centrocampista, all’epoca, si cimentò con la Champions League; valore diverso, certo, ma ciò non toglie il fatto che l’aria d’Europa è bella a prescindere dalle latitudini.

“Se la Fiorentina è arrivata nuovamente in finale, è grazie ad un lavoro importante da parte di Vincenzo Italiano“, sottolinea Rossitto. In particolare sulla mentalità della squadra, nonostnte gli errori difensivi che continuano a palesarsi. Ma tant’è. La Fiorentina adesso è in finale, attende la vincente tra Olympiakos e Aston Villa, con Fabio Rossitto che in esclusiva a Tag24 ha analizzato il percorso della Viola, dicendo la sua su chi preferirebbe affrontare ad Atene.

Una Conference League formato Fiorentina: le parole di Fabio Rossitto a Tag24

L’aria della Conference League fa bene alla Fiorentina, non ha dubbi Fabio Rossitto. L’ 1-1 contro il Club Brugge è storia. Centrata la seconda finale consecutiva, adesso l’obiettivo è vincerla. Il segreto di tutto questo? La mentalità.

D: Finale meritata?

R: Assolutamente, ed è una grande conferma esserci arrivati di nuovo dopo l’anno passato. Fa capire che dietro c’è stato un lavoro importante, dove nulla è arrivato per caso. C’è stata la costruzione di una mentalità di gioco con una grande motivazione, tante cose positive che possono portarti a conquistare l’obiettivo finale.

D: Cosa ti è piaciuto di questo percorso?

R: La voglia di non mollare mai, di agguantare il risultato fino all’ultimo, un lavoro che va avanti da anni. Vuol dire che nella Viola è radicata una certa mentalità, che ha permesso alla squadra di agguantare risultati anche nel finale; in una competizione europea, poi, dove bisogna essere aggressivi e saper soffrire in certi momenti. Il gruppo c’è stato ed ha voluto la finale ad ogni costo grazie ad un Italiano che ha fatto un grande lavoro.

D: Sta di fatto che nel corso degli anni la Fiorentina si è portata appresso i soliti problemi difensivi. Perché?

R: Quando ottieni questi risultati, vuol dire che il lavoro è stato importante. Come in tutte le cose ci sono piccolissimi difetti. Tanti non apprezzano questo modo di giocare, ma è la classica coperta corta: si vuole una squadra aggressiva, che aggredisca l’avversario nella propria metà campo, ma questo vuol dire che devi rischiare qualcosa. E’ chiaro che bisogna lavorare molto a livello preventivo, vedendo i numeri si potrebbe fare qualcosa in più, ma la mentalità ha permesso alla Fiorentina di poter ottenere due finali consecutive. Sono molti di più i pro che i contro, e sarebbe gratificante vedere vincere la Conference.

Olympiakos o Aston Villa?

Sarebbe riduttivo, per quanto riguarda la fase difensiva, parlare di singoli. E’ una questione d’insieme secondo Fabio Rossitto, che tra Olympiakos e Aston Villa non ha dubbi su chi preferirebbe affrontare.

D: Per quanto riguarda i problemi in difesa, è più una questione di tattica, oppure servono individualità più forti per svolgere un certo tipo di gioco?

R: Stiamo parlando di buoni giocatori. Ma anche con i campioni bisogna lavorare molto sui movimenti difensivi. E’ chiaro che a livello individuale si può sempre crescere, il miglioramento porta tutto il gruppo a crescere. E’ un discorso d’insieme. Lavorando con la linea alta si deve lavorare a livello di gruppo per sostenere questi ritmi.

D: Preferiresti di più Olympiakos o Aston Villa in finale?

R: Difficile dirlo. L’Aston Villa sembra essere la più rognosa, ma se dovessi scegliere direi più Olympiakos.