Uno degli istituti approntati dal diritto tributario è il ravvedimento operoso, che consente ai contribuenti di regolarizzare il pagamento delle imposte. Come funziona il ravvedimento operoso frazionato? Scopriamolo.
Uno strumento approntato al contribuente che voglia regolarizzare la propria posizione tributaria è il ravvedimento operoso frazionato. Grazie a questo istituto giuridico sarà possibile versare sanzioni in misura ridotta ed in modo proporzionale al lasso di tempo trascorso dalla scadenza. Grazie al ravvedimento operoso frazionato il contribuente ha la possibilità di correggersi sino a quando non vengano notificate le violazioni o le omissioni tributarie commesse.
Ravvedimento operoso frazionato: ecco come funziona
Un istituto giuridico previsto dal diritto tributario è il ravvedimento operoso frazionato, che consente al contribuente di regolarizzare la propria posizione fiscale. Grazie al ravvedimento operoso il debitore provvede a pagare la somma dovuta parzialmente, applicando interessi e sanzioni in maniera proporzionale.
Il contribuente ha la possibilità di sanare i debiti con versamenti rateizzati: il pagamento delle somme non versate vengono gestite mediante un piano di rateizzazione. Il debitore ha la possibilità di frazionare il dovuto, suddividendolo nel tempo. Questa tipologia di ravvedimento può trovare applicazione solo nei casi in cui non abbia comportato verifiche e accertamenti da parte del Fisco.
Ravvedimento operoso frazionato: facciamo un esempio
Per comprendere meglio come funziona il ravvedimento operoso frazionato, è necessario fare un esempio pratico. Se un contribuente non abbia proceduto a versare l’Irpef per un importo pari a mille euro e decida di regolarizzare la propria posizione, può accedere al ravvedimento oneroso frazionato.
Entro 30 giorni è possibile applicare una somma pari a 500 euro con una sanzione ridotta a 1/10 del minimo. Entro il termine di 90 giorni dalla scadenza è possibile versare una somma pari a 300 euro con una sanzione ridotta pari a 1/9 del minimo. Entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa all’anno in corso, il contribuente deve versare 200 euro ed una sanzione ridotta a 1/8 del minimo.
Ravvedimento operoso frazionato: per quali imposte vale?
Il ravvedimento operoso frazionato trova validità per tutte le imposte che sono gestite dal Fisco. Non è possibile ricorrere a questo istituto nel caso in cui si provveda a pagare i diritti camerali e i tributi locali. Si giunge al perfezionamento nel caso in cui il contribuente provveda a pagare tutte le sanzioni e le somme mancanti o omesse. La normativa vigente prevede che non ci sia alcun perfezionamento nel caso in cui il contribuente provveda a pagare solo la prima rata.
Ravvedimento operoso frazionato: le sanzioni applicate
La normativa prevede che, se il contribuente attua un ravvedimento operoso frazionato entro trenta giorni dalla violazione, la sanzione verrà ridotta a 1/10 del minimo. Nel caso in cui fossero trascorsi 90 giorni dalla violazione, la sanzione sarebbe ridotta a 1/9 del minimo. Nel caso in cui fosse trascorso un anno dalla violazione, la sanzione sarebbe ridotta a un ottavo del minimo.
La sanzione sarebbe ridotta a 1/7 del minimo nel caso in cui il ravvedimento iniziasse entro due anni dalla violazione. Nel caso di superamento di due anni, la riduzione della violazione sarebbe pari a 1/6 del minimo. Se l’imposta dovuta venisse versata tardivamente ed il ravvedimento fosse fatto successivamente, la sanzione irrogata corrisponderebbe al tardivo importo da versare.
Ravvedimento operoso: cosa accade se arriva l’avviso bonario?
Nel caso in cui il contribuente provvedesse a versare le imposte dovute e prima del versamento venisse notificato l’avviso bonario, il ravvedimento operoso non è perfezionato. L’avviso bonario non è altro che un atto notificato dall’amministrazione fiscale che avvisa il contribuente che ci sono pagamenti non ancora saldati, a seguito di un controllo fiscale.
Nel caso in cui venisse notificato l’avviso e le somme fossero versate in ritardo, sarà irrogata una sanzione pari a 15 punti percentuali o a 30 punti percentuali, che dipenderà dal periodo di tardività. A tale percentuale vengono aggiunti gli interessi pari a 4 punti percentuali.