Mark Cavendish torna al successo al Giro d’Ungheria 2024, aggiungendo un’altra pietra miliare alla sua incredibile carriera. Il velocista britannico ha conquistato la seconda tappa della corsa ungherese: nella tipica maestria che lo contraddistingue, Cavendish è stato lanciato impeccabilmente dai suoi compagni di squadra della Astana Qazaqstan, riuscendo a spuntarla sul traguardo davanti all’olandese Dylan Groenewegen della Jayco-AlUla e allo spagnolo Jon Aberasturi, portacolori della formazione Euskaltel-Euskadi.

Sigillo di cavendish in Ungheria

Questa vittoria, la numero 164 per il 38enne britannico, lo ha catapultato anche al secondo posto della classifica generale provvisoria, a soli cinque secondi di distanza dal leader Martin Voltr del team Pierre Baguette. Un trionfo brillante in volata che accende le speranze per il Tour de France che si svolgerà a luglio, dove Cavendish cercherà di siglare il suo storico 35º successo di tappa, un record senza precedenti. Ricordiamo infatti che Cavendish quest’anno avrebbe dovuto ritirarsi, ma ha avuto la possibilità di correre per un altro anno dopo la caduta e il conseguente ritiro anzitempo dal Tour dello scorso anno: la possibilità di superare il record di Eddy Merckx, che ha 34 vittorie all’attivo, è ancora viva. Lo scorso anno, Cavendish decise di affrontare il Giro d’Italia come una sorta di preparazione alla Grande Boucle: quest’anno, invece, ha preferito affrontare altre gare prima di presentarsi a Firenze a fine giugno per la grande partenza del Tour de France.

Giro d’Ungheria, il trionfo di Cavendish

La tappa è stata caratterizzata fin dall’inizio dalla formazione di una fuga composta da Martin Voltr (Pierre Baguette), Zsolt Istlstekker (Epronex), Christian Bagatin (MBH Bank-Colpack-Ballan) e Siebe Deweirdt (Team Flanders Baloise), ai quali il gruppo principale ha concesso un margine di vantaggio. Tuttavia, una volta raggiunti i tre minuti di vantaggio, il gruppo ha iniziato a stringere il controllo, mantenendo una velocità costante che ha impedito ai fuggitivi di guadagnare ulteriormente terreno. Nel corso della gara, il margine si è stabilizzato intorno ai due minuti e trenta secondi mentre i chilometri si susseguivano.

Le schermaglie tra i fuggitivi sono iniziate a 25 chilometri dal traguardo, quando si è disputato il Gran Premio della Montagna a Tardona, vinto dall’italiano Christian Bagatin. Dopo questo sprint, Bagatin si è trovato in testa da solo con un vantaggio di un minuto e cinque secondi sul gruppo dei velocisti. Tuttavia, il suo vantaggio è rapidamente diminuito sotto i dieci secondi mentre ci si avvicinava agli ultimi dieci chilometri di corsa, e infine è stato riassorbito prima dei meno otto chilometri.

Caduta nel finale

La tappa è stata segnata anche da una brutta caduta nel gruppo principale a meno sei chilometri dal traguardo, coinvolgendo Dusan Rajovic del Team Bahrain-Victorious e Emanuel Buchmann della Bora-hansgrohe. Rajovic, campione nazionale serbo, è rimasto a terra dolorante, mentre Buchmann è riuscito a rientrare nel gruppo principale dopo la caduta. La volata finale è stata ben orchestrata dal treno della Astana Qazaqstan, che ha lanciato alla perfezione Cavendish nei 300 metri finali, consentendogli di respingere il ritorno di Groenewegen e di assicurarsi una vittoria emozionante in volata.

Ricordiamo che al Giro d’Ungheria è presente anche Peter Sagan: il corridore slovacco sta infatti gareggiando al fine di mettere chilometri nelle gambe in vista della prova olimpica di mountain bike di Parigi 2024, che sarà l’ultima gara della sua carriera fatta di grandi trionfi su strada, ma che è cominciata proprio nelle ruote grasse.