Lo aveva ribadito in più occasioni che avrebbe preferito non candidarsi, ma alla fine ha dovuto farlo per non lasciare la lista senza il traino di una leadership politica.
Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha spiegato, in un’intervista all’Agi le ragioni che lo hanno spinto a rompere gli indugi e a candidarsi come capolista in tutte le circoscrizione, tranne che in quella del nord-ovest, alle Elezioni Europee in programma l’8 e il 9 giugno.
A meno di un mese dall’apertura delle urne, i sondaggi danno il suo partito poco al di sotto della soglia del 4%, al 3,9%. Il dato registrato dall’ultima Supermedia/YouTrend dà il suo partito in salita, ma a sorprendere dei dati appena diffusi sulle intenzioni di voto degli elettori sono il calo di Fratelli d’Italia e la risalita del Partito Democratico.
Elezioni Europee 2024, Calenda: “Ecco perchè ho decisi di candidarmi”. I nuovi sondaggi lo premiano
Ha detto di aver proposto ai leader degli altri partito di non candidarsi, ma davanti alla loro decisione di scendere in campo, Carlo Calenda non ha potuto fare a meno di far parte della partita Europee in prima persona.
“Avrei preferito fare una campagna senza leader di mezzo, più sui programmi, ma non potevo lasciare una lista composta da molti tecnici, competenti ma fuori dalla politica, senza un traino di una leadership quando gli altri ce l’hanno”
ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda che poi ha anche sottolineato:
“Solo noi e Forza Italia abbiamo presentato e depositato un programma per le elezioni europee.”
Intenzioni di voto, bene il Pd. Male FdI e M5S mentre Tajani supera Salvini
A meno di un mese dalle Elezioni Europee si assottiglia la forbice tra Fratelli d’Italia e Partito Democratico nelle intenzioni di voto degli italiani.
Questa volta i sondaggi sono a favore del Pd che ottiene la percentuale massima degli ultimi dodici mesi (20,6%) mentre cala FdI che tocca il punto più baso dall’insediamento del Governo Meloni (27,2%).
E’ il dato più rilevante emerso dalla fotografia della Supermedia/YouTrend della settimana, ricavata con una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto delle ultime due settimane.
Una fotografia che certifica che la ‘discesa’ del M5S sotto la soglia del 16% per la prima volta in questo 2024. Nella maggioranza di Governo, gli ultimi dati certificano il sorpasso di misura di Forza Italia (in tandem con Noi Moderati) sulla Lega. Il partito del segretario Antonio Tajani sale all’8,6% (+0,1%), mentre la Lega si attesta all’8,4% pur guadagnando però 0,3 punti percentuale.