Le elezioni presidenziali in Lituania si terranno domenica, 12 maggio 2024. La campagna elettorale in Lituania è caratterizzata dal tema della difesa, dato che il Paese baltico si impegna a rafforzare la propria sicurezza nel contesto della guerra in Ucraina. Nel frattempo, il presidente uscente Nauseda è in cerca di un secondo mandato consecutivo.
Le elezioni presidenziali in Lituania del 12 maggio 2024
La Lituania si recherà alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali il 12 maggio 2024. Il 7 dicembre, Gitanas Nauseda ha annunciato la sua candidatura per un secondo mandato. Il presidente uscente è considerato il favorito per il voto di domenica.
Dall’inizio della guerra in Ucraina nel 2022, le nazioni baltiche, Lituania, Estonia e Lettonia, hanno adottato ulteriori misure per aumentare il budget della difesa e implementare politiche volte a garantire la sicurezza, in risposta alle crescenti preoccupazioni. Questi paesi mostrano da tempo una diffidenza verso le azioni di Mosca, risalente al periodo in cui hanno riconquistato l’indipendenza negli anni ’90. Questo è il principale tema delle presidenziali.
Il presidente uscente è il candidato favorito
Sotto l’amministrazione Nauseda, la Lituania ha dimostrato un costante sostegno a Kiev e ha voltato le spalle al regime del presidente bielorusso Lukashenko. Per rimanere al potere, Nauseda deve convincere i lituani che stia facendo tutto il possibile per garantire la pace nel paese.
Negli ultimi tre anni, Vilnius ha fornito un notevole sostegno militare, finanziario e umanitario all’Ucraina. Ha sollecitato anche la creazione di un tribunale internazionale per giudicare l’aggressione di Vladimir Putin. Il presidente Nauseda ha giocato un ruolo significativo nell’accogliere i profughi bielorussi, in particolare la leader dell’opposizione in esilio, Svetlana Tikhanovskaya.
Altri candidati
Oltre a Nauseda ci sono altri due candidati che hanno maggiori possibilità di arrivare al ballottaggio del 26 maggio. Una dei candiati di spicco è la premier, Ingrida Simonyte, che si differenzia dalla proposta tradizionale di Nauseda con un approccio più inclusivo verso i diritti Lgbtq+.
Simonyte è attualmente a capo della coalizione di governo di centrodestra ed è la candidata del partito Unione Patria. Simonyte è stata fortemente criticata nel 2009 per aver adottato misure di austerità quando era ministro delle Finanze durante la crisi finanziaria globale.
L’ultimo candidato ad avere buone possibilità è Ignas Vegele. Vegele si autodefinisce “l’avvocato del popolo”, essendo un avvocato di professione e un politico cristiano-democratico, nonché ex membro dell’Unione Patria. Vegele ha dichiarato la sua intenzione di difendere i “valori cristiani” e di opporsi alla “propaganda Lgbtq+” e alla Convenzione di Istanbul contro la violenza nei confronti delle donne. Ha inoltre promesso di combattere la corruzione e rendere la spesa pubblica più trasparente ed efficiente.