La demenza precoce è una condizione sempre più rilevante in ambito sanitario, caratterizzata dalla comparsa di sintomi di deterioramento cognitivo prima dei 65 anni. Un recente studio ha identificato i fattori di rischio principali che possono contribuire a questa forma di demenza. Tra questi fattori vi sono specifiche abitudini di vita, condizioni mediche e predisposizioni genetiche.

Riconoscere questi fattori di rischio è essenziale per individuare precocemente la demenza e intraprendere misure preventive. Scendiamo nei dettagli e vediamo i risultati di questo nuovo studio.

I fattori di rischio della demenza precoce

Un recente studio condotto da ricercatori olandesi e britannici ha esaminato i fattori di rischio per la demenza precoce, focalizzandosi su stili di vita e condizioni di salute che potrebbero contribuire allo sviluppo di questa condizione prima dei 65 anni.

Gli scienziati hanno analizzato i dati di 356.000 persone con un’età media di 54,6 anni dalla UK Biobank, riscontrando 485 casi di diagnosi di demenza nel corso di un periodo di osservazione da 8 a 15 anni.

Lo studio ha identificato 15 fattori di rischio associati a un rischio maggiore di sviluppare la demenza in età più giovane:

  1. Ipotensione ortostatica: un calo della pressione sanguigna quando ci si alza in piedi o si mantiene una postura eretta.
  2. Depressione.
  3. Abuso di alcol.
  4. Ictus.
  5. Fattori di rischio genetici.
  6. Svantaggio sociale.
  7. Diabete (negli uomini).
  8. Malattie cardiache.
  9. Carenza di vitamina D.
  10. Perdita dell’udito.
  11. Livelli elevati di proteina C-reattiva (CRP), un marker infiammatorio.
  12. Isolamento sociale.

D’altra parte, tre fattori sono stati associati a un minor rischio di demenza precoce:

  1. Consumo moderato di alcol.
  2. Livello di istruzione più elevato.
  3. Elevata forza di presa, che riflette una bassa fragilità fisica.

Questi risultati indicano l’importanza di un approccio preventivo alla demenza precoce, affrontando i fattori di rischio modificabili e promuovendo uno stile di vita sano e attivo.

Come puoi stimolare la mente dopo i 50 anni?

I giochi come cruciverba, trova le differenze, Sudoku, scacchi, domino e Tetris sono efficaci per stimolare il cervello e migliorare abilità cognitive come memoria, concentrazione, ragionamento e agilità mentale. Questi giochi sono adatti a persone di tutte le età e possono aiutare a prevenire il declino cognitivo.

  • Cruciverba: questo gioco favorisce la memoria, il pensiero critico e la fluidità verbale. Si consiglia di dedicarci almeno 30 minuti al giorno.
  • Sudoku: un gioco di logica che migliora la memoria a breve termine e il ragionamento. Consiste nel completare una griglia con numeri da 1 a 9 senza ripetizioni.
  • Gioco delle differenze: questo gioco richiede di confrontare due immagini simili e trovare le differenze. È utile per migliorare la concentrazione e l’attenzione ai dettagli.
  • Domino: un gioco tradizionale che stimola il cervello e favorisce la creatività, la cognizione e la comunicazione.
  • Scacchi: sviluppa la memoria, la concentrazione e il pensiero strategico. È anche utile per prevenire la demenza.
  • Tetris: un popolare gioco in cui i giocatori devono incastrare pezzi geometrici per formare linee. Aiuta a ridurre l’ansia e lo stress, oltre a migliorare la concentrazione.

Stimola il cervello, allena funzioni cognitive e memoria con questi giochi. Non dimenticare di fare attività fisica, anche una passeggiata al giorno o fare le scale al posto di prendere l’ascensore, può andare bene. Evita di mangiare in modo disordinato ed elimina i cibi trasformati e processati dalla tua dieta. In questo modo farai del tuo meglio per prevenire la demenza precoce.

Dedica almeno 30 minuti al giorno a uno di questi giochi per mantenere la mente attiva e in salute. Se eseguiti regolarmente, possono offrire un modo divertente e coinvolgente per stimolare il cervello e migliorare le funzioni cognitive.