È una vittoria netta quella dei conservatori del partito conservatore VMRO-DPMNE nelle elezioni presidenziali e parlamentari in Macedonia del Nord tenutesi tra il 24 aprile e l’8 maggio 2024. Nel Parlamento il centrodestra ha in totale 59 seggi mentre i socialdemocratici hanno perso molti consensi rispetto alle elezioni del 2020 dove sotto la guida di Zaev hanno ottenuto ottimi risultati.

Ancora più convincente la vittoria alle elezioni presidenziali. L’ormai ex capo di Stato macedone Stevo Pendarovski ha ricevuto solo il 20% dei consensi a fronte del 41% della candidata conservatrice Gordana Siljanovska-Davkova. Cosa ha portato ad un cambio di rotta così imponente in Paese che cinque anni fa ha votato per un Parlamento ed una presidenza socialdemocratica? L’analista geopolitico e ricercatore dell’Ispi Giorgio Fruscione commenta su Tag24 l’esito del voto e il futuro del Paese.

Elezioni presidenziali e parlamentari in Macedonia del Nord 2024, il commento di Giorgio Fruscione

L’adesione all’Unione Europea della Macedonia del Nord è a rischio? Solo il tempo potrà dirlo, sta di fatto che il cambio di rotta dell’elettorato macedone è condizionato da diversi fattori tra cui anche le politiche messe in atto dai socialdemocratici. La sconfitta nelle elezioni presidenziali e parlamentari è un segnale chiaro. Giorgio Fruscione commenta così il voto e gli scenari che si prospettano.

Come mai l’elettorato ha deciso di cambiare rotta in questo modo in soli cinque anni?

“Questo crollo dei socialdemocratici ha diverse ragioni che partono dall’insoddisfazione dell’elettorato che negli scorsi anni ha investito molto nel nuovo corso iniziato con la leadership di Zaev: quello fu un movimento di protesta tradottosi in un nuovo governo con un grande obiettivo strategico di lungo termine cioè l’integrazione nell’Unione Europea. Per entrare nell’Ue erano necessari riforme strutturali grandi come il cambio del nome del Paese”

“C’è stata soprattutto con quest’ultima scelta un’insoddisfazione dell’elettorato nazionalista. I conservatori hanno saputo poi capitalizzare questo sentimento al quale si sono aggiunti altri elementi di interesse nazionale riconducibili alla guida socialdemocratica”

Non ci saranno ripercussioni sul percorso di adesione all’Ue

“E’ tutto da vedere e dipende anche dalla futura composizione del governo. C’è stato anche il veto della Bulgaria per le riforme e per cambi costituzionali che potrebbero non essere attuati poiché i conservatori si sono opposti. Potrebbero esserci nuovi stop da Sofia verso Skopje”

La sorpresa è stata l’Unione Democratica per l’Integrazione. Quanto è sentita la questione albanese in Macedonia?

“Gli albanesi nella Macedonia del Nord rappresentano circa il 25% della popolazione. Da un punto di vista costituzionale la prassi è quella di formare sempre un governo tra il primo partito ed il primo partito della minoranza albanese ma la campagna elettorale lascia intendere che i conservatori non tengano conto dei movimenti albanesi”

“La DUI (Unione Democratica per l’Integrazione) ha eguagliato il risultato dei socialdemocratici e quindi c’è un testa a testa per quella che è la seconda forza politica del Paese. In tutto questo la principale coalizione albanese potrebbe essere un attore fondamentale per il futuro della Macedonia. Escluderli sarebbe un brutto segnale, includerli significa invece avere una larghissima maggioranza di governo”

Ci saranno effetti sui Balcani? E soprattutto sulla Bulgaria?

“Il veto posto dalla Bulgaria aveva un’importanza in un momento di instabilità per la politica bulgara quando si è andati al voto più e più volte. Bisogna vedere se i due governi saranno in grado di collaborare”

Il presidente cinese Xi Jinping ha visitato la Serbia e l’Ungheria di recente. Questo è un problema per l’Europa?

“In realtà l’obiettivo di Pechino non è allontanare questi Paesi dall’Ue. L’interesse cinese è economico ed è quello di penetrare nei mercati europei. Se la Serbia dovesse avanzare nel suo percorso per l’adesione all’Ue per la Cina sarà un grande vantaggio. La stessa cosa vale per l’Ungheria”