Il 9 maggio di 46 anni fa una telefonata delle Brigate Rosse annunciava al professore Francesco Tritto, l’omicidio del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, e indicava in via Caetani il luogo in cui si trovava il corpo dello statista. Giunti sul posto il corpo di Aldo Moro fu trovato riverso e senza vita nel bagagliaio di una Renault 4 rossa.

Questa mattina in via Michelangelo Caetani, a due passi da via delle Botteghe Oscure e Piazza del Gesù, in quegli anni bui rispettivamente sede del Pci e della Dc, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto una corona sotto la lapide in ricordo dell’esponente Dc vittima della violenza del terrorismo.

Omicidio Moro, il ricordo dello statista Dc vittima delle Br in via Caetani e al Senato con il Presidente Mattarella

A ricordare il dolore e la sofferenza causate dall’adesione cieca ad ideali distorti, nel giorno che non a caso è stato dedicato alla “Memoria per le vittime del terrorismo”, in via Caetani erano presenti oltre al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche le più alte cariche dello Stato: i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Alla cerimonia di commemorazione del presidente della Dc anche una nutrita delegazione del Partito Democratico, guidata dalla segretaria nazionale, Elly Schlein.

Dopo la deposizione della lapide, il Capo dello Stato si è recato a Palazzo Madama, dove nell’Aula del Senato si sono svolte le celebrazioni per “Giorno della memoria per le vittime del terrorismo” alla presenza della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Giorno Memoria vittime Terrorismo, Meloni: “Ricordare è obbligo morale per tutte le vittime innocenti”

La premier sui suoi canali social ha ricordato anche i sacrifici di Peppino Impastato e del giudice Rosario Livatino morti per mano della mafia.

“Quella di oggi è una data che ha segnato profondamente la memoria e la coscienza della nostra Nazione. Era il 9 maggio 1978 quando il corpo di Aldo Moro, barbaramente assassinato dalle Brigate Rosse, veniva rinvenuto nel bagagliaio di un’automobile in via Caetani a Roma. Lo stesso giorno cadeva, per mano mafiosa, Peppino Impastato. Ed era il 9 maggio del 2021 il giorno in cui veniva proclamata la beatificazione di Rosario Livatino, magistrato ucciso dalla Stidda.”

Ha scritto Meloni che poi ha continuato:

“Non dimentichiamoli e facciamo tesoro dei loro insegnamenti. Lo dobbiamo a tutte le vittime innocenti, a chi ha sacrificato la propria vita per la nostra libertà. Lo dobbiamo a noi stessi, alla nostra storia, alla nostra Patria e ai nostri figli, a chi c’era prima di noi e a chi ci sarà dopo di noi. Lo dobbiamo all’Italia e ai valori che amiamo”.

La Russa cita Mattarella e poi: “Ricordare come l’odio politico ha portato a morte di tanti giovani per i propri valori e ideali”

Il presidente Ignazio La Russa, nel suo intervento a Palazzo Madama ha ricordato le parole di Sergio Mattarella in cui il Presidente della Repubblica aveva sottolineato che “Cercare la verità è sempre un obiettivo primario della democrazia. La verità è inseparabile dalla libertà”.

“Le sue parole indicano a tutti noi la via maestra da seguire. La verità: è questo il primo e più importante obbligo morale che abbiamo nei confronti di tante vite innocenti e di coloro che si sono sacrificati per difendere la democrazia e la Repubblica. Sono tutte vittime di un odio che non deve tornare mai più”

ha detto La Russa che poi ha concluso:

“Non posso esimermi dal ricordare inoltre come l’odio politico, di qualunque colore, abbia portato alla morte anche molti giovani che avevano come unica colpa quella di credere in alcuni valori e che non riuscivano ad accettare di non poter rivendicare le proprie convinzioni”.