Dopo il pari deludente arrivato contro il Monza, adesso la Lazio è chiamata a dare una risposta contro l’Empoli. Questo finale di stagione può e deve essere diverso. La squadra di Tudor deve sfruttare anche la carica che arriverà dallo stadio Olimpico, non per il match, ma per la festa che anticiperà la partita. Il 12 maggio del 1974 la Lazio vinceva il suo primo Scudetto e a distanza di 50 anni quella squadra, rimasta nel cuore di tutti, tornerà allo stadio per ricevere il giusto tributo. Tante le iniziative organizzate, nel corso di tutta la gironata, per omaggiare la Banda Maestrelli. Per commentare il match tra Lazio ed Empoli e raccontarci le sue emozioni, a pochi giorni dai festeggiamenti per il 50esimo anno dalla vittoria del primo Scudetto, Giancarlo Oddi, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Lazio-Empoli, festa a 50 anni dal primo Scudetto: Oddi a Tag24
In occasione del match in programma domenica 12 maggio, con fischio di inizio alle ore 12.30, lo stadio Olimpico è pronto a vestirsi a festa. Lazio-Empoli infatti non sarà una partita normale, ma la giornata perfetta per celebrare i 50 anni dalla vittoria del primo Scudetto. Prima della squadra di Tudor, scenderanno in campo i protagonisti di quella straordinaria impresa, per raccogliere l’applauso dei tifosi biancocelesti presenti sugli spalti. Una squadra rimasta storica, ed entrata per sempre nel cuore di tutti. Per commentare il match tra Lazio ed Empoli e raccontarci le sue emozioni, a pochi giorni dai festeggiamenti per il 50esimo anno dalla vittoria del primo Scudetto, Giancarlo Oddi, protagonista indiscusso di quella squara e della banda Maestrelli, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Tra pochi giorni una ricorrenza speciale, allo stadio Olimpico si festeggerà il cinquantesimo anniversario dal primo scudetto biancoceleste. Ci racconti un po’ le tue sensazioni?
“Sarà una giornata incredibile. Il 12 maggio del 1974 è stata una delle giornate più belle della mia vita e adesso, a distanza di 50 anni, il 12 maggio di quest’anno sarà ancora una volta una giornata speciale. L’emozione ovviamente è tanta. Sono passati anni e quotidianamente continuo a ricevere affetto da parte dei tifosi laziali. In questi giorni mi hanno già fatto commuovere almeno due o tre volte. Sono sicuro che domenica saranno in tantissimi, perché è giusto ricordare una squadra che ha scritto la storia e soprattutto tanti personaggi straordinari che purtroppo non ci sono più”.
Sono passati 50 anni, mai ricordi sono ancora vivi. Qual è stato il momento più emozionante?
“Il momento di bello, quello che ricordo con maggiore emozione, è stato al triplice fischio. Appena finita la partita sono corso ad abbracciare mia madre e mio padre che erano presenti allo stadio e non lo dimenticherò mai. Un’emozione unica”.
Lazio-Empoli e Tudor
Purtroppo la Lazio in questo momento non sta andando come i tifosi avrebbero voluto. Contro l’Empoli ti aspetti una reazione anche per la festa che anticiperà la partita?
“Certamente, mi aspetto che questa squadra voglia farci sorridere e gioire anche in campo contro l’empoli. Mi auguro di portargli bene e spero che riescano a vincere anche per poter completare la festa”.
Primi mesi di lavoro di Igor Tudor, ti piace il nuovo allenatore della Lazio?
“Credo sia troppo presto per dirlo, bisogna ancora dargli un po’ di tempo. È subentrato dopo Maurizio Sarri, propone un tipo di gioco completamente diverso e predilige un modulo che questi calciatori non erano abituati a fare. È davvero difficile giudicare il suo lavoro dopo così poche partite. A volte facciamo fatica anche dopo un anno intero, figuriamoci se possono bastare otto giornate”.
Al termine della stagione però pensi che ci sarà una mini rivoluzione?
“Penso proprio di sì, sono convinto che i cambiamenti da fare saranno tanti. Se la Lazio vuole fare il salto di qualità e tornare ad essere una squadra ambiziosa dovrà comprare e muoversi parecchio sul mercato, soprattutto perch dal punto di vista tattico, Tudor propone un gioco diverso rispetto a Sarri”.
A prescindere dal risultato che arriverà domenica contro l’Empoli, ormai la Lazio è fuori dalla corsa Champions?
“È dura davvero e quei due punti persi a Monza sarebbero stati perfetti per continuare a crederci. Adesso la strada è in salita, ma questo campionato ci ha insegnato che non possiamo dare nulla per scontato. Non ci sono partite semplici. Se la Lazio riuscisse a fare nove punti potrebbe comunque guardare a questo finale di stagione con un occhio diverso. Poi vedremo cosa faranno gli altri”.