Superbonus in 10 anni, dalle ultime novità emergono i periodi sui quali dovrà calcolarsi la lunga detrazione fiscale. Qualche chiarimento in tal senso è stato dato nella giornata dell’8 maggio scorso dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha definito “obbligatorio” per i committenti lo spalma crediti decennale riferito all’ex bonus 110%. Le novità arriveranno dalla conversione in legge del decreto 39 del 30 marzo 2024, attualmente in Commissione Finanze del Senato.

Lo spalma crediti, annunciato nelle scorse settimane, pone tuttavia l’incognita di quali spese debba riguardare. Qualche chiarimento in più è stato espresso da questo punto di vista, considerando che le ultime spese oggetto di detrazione in 10 anni sono state quelle del 2022.

Ulteriori modifiche arrivano dalla possibilità che la detrazione spalmata su un periodo più lungo dei quattro anni previsti dal decreto legge 34 del 2020 possa riguardare anche gli anni precedenti, dando efficacia retroattiva all’emendamento in arrivo. Infine, altre strette si porranno sulla compensazione dei crediti d’imposta.

Ultime detrazione fiscale del superbonus: su quali spese?

Dalla conferma del ministro dell’Economia e delle Finanza, Giancarlo Giorgetti, circa l’obbligatorietà di detrarre le spese del superbonus su un periodo più lungo rispetto ai quattro anni previsti dal decreto 34 del 2020. Le spese del superbonus dovranno andare in detrazione nella dichiarazione dei redditi di dieci anni. La misura è pertanto differente da quella già sperimentata negli scorsi anni. Il decreto legge 11 del 17 febbraio 2023 stabiliva, infatti, la possibilità, per i contribuenti, di scegliere la detrazione in 10 anni anziché quella in quattro.

L’emendamento che arriverà dalla conversione in legge del decreto 39 del 30 marzo 2024 conterrà l’obbligo di spalmare il bonus su un periodo più lungo, anche in considerazione che i committenti non avranno altra opzione di scelta tra cessione dei crediti d’imposta e sconto in fattura. Infatti, i due meccanismi hanno trovato definitiva chiusura proprio nel Dl 39/2024, che adesso andrà ad agire sul terzo canale, quello della detrazione.

Superbonus 10 anni ultime novità, come inserirle nella dichiarazione dei redditi

Con le spese oggetto di detrazione del 2024, si dovrà procedere nella dichiarazione dei redditi del 2025 per l’anno di imposta in corso. Il ministero dell’Economia e delle Finanze quantifica in 4-5 miliardi di euro il valore delle spese del superbonus che i committenti hanno già effettuato nel primo scorcio del 2024.

Anche operativamente la detrazione fiscale sarà differente da quella dello scorso anno. Nella dichiarazione dei redditi del 2023 si poteva scegliere l’opzione della detrazione ordinaria, in quattro anni, procedendo con le annualità dal 2023 al 2026. La detrazione fiscale decennale, sulle stesse spese del 2022, invece, dovrà essere selezionata nella dichiarazione dei redditi di quest’anno, per un periodo allungato al 2033.

Spalma crediti bonus edilizi, divieto di compensazione dei crediti d’imposta

Il nuovo spalma crediti del 2024 imporrà, per le spese di quest’anno, la prima rata decennale a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2025. Non si tratterà di una scelta, ma di una via obbligata che non potrà essere revocata nemmeno per le rate residue. Queste ultime non potranno essere usate, in nessun modo, come crediti d’imposta da compensare.

Contributi previdenziali e bonus edilizi

Ultima novità in arrivo in merito alla detrazione fiscale del superbonus per le spese del 2024 sarà l’impossibilità di procedere con le cifre in compensazione con i contributi previdenziali. Si andrà, pertanto, a salvaguardare il capito delle pensioni e dei debiti previdenziali. Tra i cambiamenti in arrivo con il nuovo decreto rientrano anche i nuovi fondi istituiti per i lavori agevolati delle aree terremotate, all’interno delle quali rientreranno l’Emilia Romagna e Ischia, escluse dal decreto nella prima versione.