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Trump si esprime a favore delle criptovalute: continua l’offensiva repubblicana sull’innovazione finanziaria

Come era facilmente prevedibile, i repubblicani non sono intenzionati a lasciarsi scappare l’occasione offerta dalla diatriba sulle criptovalute. Mentre l’amministrazione Biden sembra risoluta nella sua crociata contro gli asset digitali, Donald Trump ha ormai indicato la linea da seguire, ovvero l’appoggio all’innovazione finanziaria.

Basta in effetti vedere quanto accaduto nella giornata di ieri, per capire cosa sta accadendo. Mentre Biden affermava l’intenzione di porre il veto ad un eventuale progetto di legge per la revisione delle linee guide SEC sul tema, proprio il suo predecessore si dichiarava a favore delle criptovalute. Coronando una vera svolta a U compiuta nel corso degli anni, la quale potrebbe dargli ulteriore slancio nella corsa alla presidenza.

Trump si schiera senza esitazioni a favore delle criptovalute

Donald Trump si è espresso a sostegno della valuta digitale senza alcuna riserva. Lo ha fatto nel corso di un evento speciale dedicato ai possessori di Trump NFT, tenutosi nel suo resort di Mar-a-Lago in Florida nella giornata di ieri.

L’ex presidente degli Stati Uniti, in particolare, si è lamentato del fatto che le società crittografiche stiano fuggendo dall’America. Ha infatti affermato, al proposito: “Le criptovalute stanno lasciando gli Stati Uniti a causa dell’ostilità nei confronti delle criptovalute”. Un trend che intende fermare, contrariamente a quanto sta facendo l’amministrazione Biden.

Proprio riguardo all’atteggiamento dell’attuale inquilino della Casa Bianca, il miliardario di nuovo in corsa per i repubblicani è stato lapidario. Ha infatti attribuito le sue mosse ad una sostanziale ignoranza sul tema. Mentre per quanto riguarda i democratici, la loro contrarietà sarebbe di carattere ideologico, come dimostrato da Gary Gensler, numero uno della SEC.

Un atteggiamento che Trump intende sfruttare per calamitare il consenso dei detentori di Bitcoin e Altcoin. Tanto da affermare senza infingimenti che a lui, tale atteggiamento va bene. Evidentemente, perché lo aiuta nella sua opera di convincimento verso questa particolare nicchia di elettori.

I detentori di criptovalute si stanno schierando con Trump

Un atteggiamento, quello di Trump, che se può sorprendere alla luce delle sue precedenti convinzioni, diventa comprensibile sondaggi alla mano. I detentori di criptovalute sono sempre più numerosi negli USA. E i loro interessi non sono certo soddisfatti da un’amministrazione come quella democratica, che sta conducendo una crociata contro la criptosfera.

Una crociata la quale, però, rischia di diventare un’autogoal. In un recente sondaggio, infatti, è emerso come i possessori di asset virtuali siano schierati dalla parte di Trump. L’ex presidente sarebbe preferito dal 52% di loro, contro il 43% che ancora indica Biden. Il sondaggio risale a qualche settimana fa e nel frattempo la SEC ha intensificato la sua guerra contro il settore.

A sua volta, le aziende del settore, rappresentate dalla Blockchain Association, non sembrano intenzionate a restare a guardare. Stanno infatti raccogliendo risorse da utilizzare nella campagna elettorale. Fondi che potrebbero risultare decisivi nella corsa alla Casa Bianca e a Capitol Hill.

Lo strano caso di Boden

Le esternazioni di Trump sul tema, peraltro, hanno dato vita ad un contraccolpo proprio sul mercato delle criptovalute. Richiesto di un parere su Boden, la meme coin dedicata all’attuale presidente, il candidato repubblicano ha affermato che il token non gli piace.

Un siparietto naturalmente scherzoso, il quale si è però immediatamente tradotto in una crescita rilevante per Boden. Il token, infatti, ha visto crescere la sua quotazione del 15% in poche ore. A conferma di un vecchio detto, in base al quale una cattiva pubblicità è meglio di una totale assenza di citazioni. Cui, con tutta evidenza, non si sottrae neanche l’innovazione finanziaria.

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Dario Marchetti

Sono laureato in Lettere e Filosofia con una tesi sul confine orientale d'Italia alla fine della Prima Guerra Mondiale. Scrivo per il web dal 2010, sui più svariati settori, tra cui tecnologia, criptovalute, motori ed economia.

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