Assolto in via definitiva. Una sentenza arrivata dopo 8 anni per Marco Venturi, accusato della morte dell’ex fidanzata Carlotta Benusiglio, la stilista trovata impiccata con una sciarpa a un albero nei giardini di piazza Napoli a Milano la notte tra il 30 e il 31 maggio 2016. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, dichiarando inammissibili i ricorsi della Procura generale di Milano e delle parti civili, la madre e la sorella di Benusiglio.

Stilista trovata impiccata a Milano nel 2016, assolto in via definitiva l’ex fidanzato

La Procura milanese aveva chiesto di annullare la sentenza di secondo grado ma la Cassazione, dopo l’udienza nella mattinata di oggi 8 maggio 2024, ha deciso di respingere tutti i ricorsi.

L’indagine sulla morte di Benusiglio ha avuto un iter procedimentale tortuoso. Una prima richiesta di archiviazione, firmata dall’allora procuratore aggiunto Alberto Nobili e dal pm Antonio Cristillo, era stata revocata dal pm Gianfranco Gallo nel 2020.

Dopo le indagini, Venturi era finito a processo con l’accusa di omicidio volontario della stilista 37enne. Stando alla ricostruzione dell’accusa l’uomo, all’epoca 40enne, avrebbe strangolato la ex al culmine di una lite “per futili motivi con dolo d’impeto”, usando una sciarpa o il suo braccio.

La ragazza era affetta dalla sindrome di Eagle, una rara patologia che colpisce i legamenti del collo, e questo sarebbe stata una concausa all’asfissia da strangolamento.

I giudici di primo grado avevano però riqualificato l’omicidio volontario in “morte come conseguenza di altro reato”, ossia stalking. Secondo il gup, infatti, non si era trattato di un omicidio ma di un suicidio, oppure di un “atto dimostrativo” che si era poi trasformato in tragedia.

Azioni causate dall’uomo che avrebbe sottoposto la vittima, per diverso tempo, a violenze fisiche e psicologiche. Da qui la condanna a sei anni di carcere.

L’assoluzione di Venturi in Corte d’appello

Lo scorso ottobre la Corte d’Assise d’appello ha invece assolto Venturi, difeso dall’avvocato Andrea Belotti. Ribaltando quanto stabilito dai giudici di primo grado nel 2022 perché “il fatto non sussiste”. Ha inoltre respinto la tesi della Procura, tornata a chiedere una condanna a 30 anni. Nelle motivazioni della sentenza si legge di un “gesto autolesivo” della ragazza.

Per la sostituta procuratrice generale di Milano Maria Vittoria Mazza, nel ricorso in Cassazione, Venturi invece andava riconosciuto colpevole del reato per cui, in primo grado, era stato condannato a 6 anni di reclusione.

Le parti civili, la madre e la sorella di Carlotta Benusiglio, assistite dall’avvocato Niccolò Vecchioni, avevano chiesto di annullare la sentenza di appello e il rinvio a un’altra sezione. Ma la i Supremi giudici hanno deciso diversamente.

La difesa di Venturi: “Additato per otto anni come un mostro”

L’avvocato Andrea Belotti, co-difensore con la collega Veronica Rasoli di Marco Venturi, ha commentato con queste parole quanto stabilito dalla Corte di Cassazione.

Oggi si è chiusa una vicenda processuale durata ben 8 anni. Al di là della grande gioia personale, per la lunga amicizia che mi lega a Marco Venturi, al di là della soddisfazione professionale per il risultato conseguito, resta in me un sentimento di profonda amarezza e dispiacere per aver visto e sentito una persona additata per 8 anni come il mostruoso autore della morte della propria compagna da molta, troppa stampa in ciò agevolata da scelte giudiziarie incomprensibili. Aggressione che dura ancora oggi da parte di alcuni. Sarebbe bastato leggere le carte per evitare giudizi così sommari e devastanti. Spero che l’esito definitivo odierna sia un nuovo inizio per tutti.