Presto in tv si accenderanno i riflettori su un nuovo show dedicato alla passione, all’arte e alle performance. Il programma “L’acchiappatalenti”, condotto da Milly Carlucci, partirà su Rai 1 il 10 maggio e, durante la conferenza stampa per la presentazione del format, Flavio Insinna, uno dei futuri giudici del programma, ha rilasciato all’inviato di Tag24.it un’intervista esclusiva, riflettendo in generale sul mondo della conduzione tv e sul suo stesso futuro professionale in Rai.
Flavio Insinna rimane in Rai? “Si sta qua se c’è la possibilità”
Sono cinque le personalità del mondo dello spettacolo che si sfideranno per scovare nuovi talenti. Si tratta di Mara Maionchi, Teo Mammucari, Wanda Nara, Francesco Paolantoni e Sabrina Salerno. Tra i giudici, invece, avremo Francesco Facchinetti, la presidente di giuria Simona Ventura e, appunto, il nostro Flavio Insinna, che ha parlato così del suo futuro in Rai:
D: Mi è capitato di intervistare Roberto Sergio pochi giorni fa. Abbiamo parlato un po’ di te, ha detto che state parlando di questo rinnovo di contratto con la Rai. Tu hai in cuor tua la voglia di rimanere in questa azienda?
R: Vediamo che succede. Il Dottor Sergio è stato gentilissimo, lo ringrazio anche perché abbiamo parlato di persona. Sono anziano, non sono un trentenne che dice “apritemi”.
Si sta qua se c’è la possibilità.
Io non ho mai avuto esclusive, perché ho firmato i contratti quando c’era insieme un progetto bello. Siamo ancora in un paese libero.
Magari il progetto è bello per la Rai e a me non piace. Non vuol dire che non sia bello, ma io penso che non sia giusto per me, oppure vorrei fare una cosa che la Rai non ha.
Cioè, sono tanti gli incastri da realizzare. Però voglio dire…
D: Magari puoi fare la fiction sulla Rai, un programma da un’altra parte, anche questo potrebbe essere un’idea?
R: Possiamo fare fiction, possiamo andare, tornare, sì. Credo che il mondo, come dire, abbia altri pensieri. Faremo.
“L’acchiappatalenti”, Flavio Insinna e il ricordo del maestro Gigi Proietti: “C’è da studiare”
D: Ti ispirerai un po’ al tuo maestro Gigi Proietti che stava cercando talenti in quel suo straordinario laboratorio da dove sei uscito anche tu?
R: Li scelgono proprio gli “acchiappatalenti “ di là. Noi valuteremo una cosa particolare che è divertente, è questo il cuore del programma, ovvero la loro intesa. Non è solo trovare un talento, ma trovare anche una sintonia che noi valuteremo.
Il mio maestro diceva, “va benissimo il talento, ma, poi diceva il verbo magico, c’è da studiare.”
Lo dico per i giovani, per chi si vuole avvicinare a questo mestiere, che sia danza, recitazione, teatro, televisione, radio, musica.
Chi ha talento deve studiare ancora di più, perché c’è il rischio di fermarsi e di adagiarsi. Questo mestiere non te lo consente, ma credo nessun mestiere nella vita.
C’è abbastanza spazio per i giovani conduttori? Insinna: “Si, purché siano bravi”
D: Parlando di riconoscimento del talento. Secondo te nella televisione di oggi c’è meritocrazia? Vedi qualche giovane conduttore talentuoso che meriterebbe delle opportunità?
R: Non vedo provini o casting, vedo la televisione. Mi sembra che in tv ci siano De Martino, Cattelan. Ma anche Carlo Conti non mi sembra anziano, Milly è una straordinaria regina della televisione, Simona Ventura. Non penso che per forza l’età debba essere la misura di riferimento. Si, largo ai giovani, ma che siano bravi e loro sono molto bravi.
Un mio pallino è Ema Stokholma e siamo amici, la stimo da sempre perché ha tanti colori, nella sua tavolozza.
I talenti ci sono e crescono. Da Antonella Clerici, Milly, Carlo Conti, Amadeus che è andato e lo salutiamo, ricordiamo che non è una guerra. La guerra è fuori da qui e noi siamo in pace, giochiamo tra lustrini e paillettes.
L’unica cosa secondo me e che c’è da non avere fretta.
Non perdere le dichiarazioni Milly Carlucci sul programma e su Sanremo 2025.