Lo stop all’installazione degli impianti fotovoltaici a terra nei terreni a uso agricolo , voluto dal Governo nell’ultimo Decreto agricoltura, continua a far discutere.
La norma, fortemente spinta dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, è stata approvata due giorni fa, nonostante la dura opposizione del ministero dell’Ambiente per il quale lo sviluppo del fotovoltaico, anche sui terreni agricoli, è essenziale per il raggiungimento di quegli obiettivi di sostenibilità e di autosufficienza energetica che il Paese deve perseguire.
Ad esprimere preoccupazione, in questi giorni, anche le principali associazioni del settore che, in coro, hanno denunciato come questa decisione del Governo impatterà duramente sulle possibilità di diffusione delle rinnovabili, con conseguenze importanti sui prezzi dell’energia elettrica per i consumatori.
Decreto agricoltura, Bandecchi (AP): “Lo stop al fotovoltaico a terra nei terreni agricoli prova l’incapacità del Governo”
Una ferma condanna della decisione presa dal Governo con lo stop, nei terreni agricoli, agli impianti fotovoltaici a terra, è arrivata presto anche da Stefano Bandecchi.
Il segretario nazionale di Alternativa Popolare, da sempre attento allo sviluppo della filiera delle rinnovabili come opportunità di crescita per il Paese nella piena tutela dell’ambiente, ha infatti oggi commentato la norma voluta dal ministro Lollobrigida, definendola, senza mezzi termini, la prova “della totale incapacità del Governo di compiere scelte lungimiranti”.
Secondo il sindaco di Terni, la limitazione allo sviluppo degli impianti fotovoltaici a terra nelle aree agricole è la riprova di un modus operandi del Governo che, “pur di raccattare il voto di qualche lobby” sceglie di “ostacolare lo sviluppo del Paese” introducendo limitazioni a un settore, quale quello delle rinnovabili, che invece meriterebbe supporto e attenzione politica.
Fotovoltaico a terra, Bandecchi (AP): “Miopia del Governo sarà pagata cara dal Paese”
Accogliendo pienamente la denuncia delle principali associazioni di categoria – come Elettricità Futura e Utilitalia – Bandecchi sottolinea come lo stop all’installazione di impianti fotovoltaici a terra nei terreni agricoli penalizzerà non solo gli agricoltori – che da questi impianti possono ottenere importanti introiti – ma tutti i cittadini italiani che “pagheranno di loro tasca” le conseguenze di questa scellerata scelta.
Il riferimento, in particolare, è ai probabili aumenti degli oneri nelle bollette elettriche e dunque del costo complessivo dell‘energia, che già negli ultimi anni ha gravato notevolmente sulle finanze di cittadini e imprenditori, costretti a fare i conti con rincari pesantissimi. Il tutto, peraltro, dimenticando gli obiettivi di sostenibilità a tutela dell’ambiente.
Fotovoltaico a terra, Bandecchi (AP): “Con le sue marchette il Governo fa perdere tempo all’Italia”
Giudicando pertanto duramente i contenuti del decreto agricoltura voluto dal Governo, Bandecchi – già in passato espressosi con forza contro la tassa sui terreni per il fotovoltaico – arriva a chiedersi come “sia possibile operare scelte così miopi“.
Il punto, secondo il segretario nazionale di Alternativa Popolare, è che l’incredibile determinazione del Governo a intervenire per limitare una così importante occasione di sviluppo – per gli agricoltori ma anche per tutto il Paese – non può che far pensare a un “evidente malafede” degli esponenti di maggioranza che hanno spinto per questa approvazione, di fatto facendo perdere al Paese tempo indispensabile per realizzare al più presto una transizione energetica in grado di assicurare una piena autonomia energetica italiana (punto, peraltro, presente nel programma elettorale di Alternativa Popolare per le europee).
“Se non ci fosse da piangere mi verrebbe da ridere. Ma come è possibile operare scelte così miopi? La malafede di questa norma è evidente, tanto che, sono sicuro, una volta passate le elezioni europee il Governo tornerà magicamente indietro annullando questa dannosa marchetta. Nel frattempo , tuttavia, il Paese avrà perso altro tempo nella strada dello sviluppo sostenibile per garantire alla premier qualche voto in più”.