Si sta avvicinando il termine per il versamento dell’acconto Imu 2024: scadenza fissata al 17 giugno. Quest’anno, slitta di un giorno in quanto il 16 cade di domenica.
Ci sono importanti novità in tema di rimborsi. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 60 del 18 aprile, ha ratificato l’interdizione al pagamento dell’imposta sugli immobili abusivamente occupati ed è stato anche concesso ai proprietari il diritto di richiedere il rimborso per i pagamenti effettuati in passato.
Nel testo, forniremo tutte le informazioni relative ai rimborsi, alle esenzioni e al pagamento dell’acconto Imu 2024.
Acconto Imu 2024: scadenza pagamento 17 giugno
Il 17 giugno è il primo appuntamento Imu dell’anno. Si tratta di una data importante per tutti coloro che devono versare l’acconto Imu 2024.
La scadenza del termine per il pagamento dell’imposta, relativa alla proprietà di immobili o pertinenze, solitamente, è fissata al 16 giugno, ma quest’anno cade di domenica e il termine slitta al giorno dopo.
Chi deve pagare
I soggetti tenuti al versamento dell’acconto Imu sono i proprietari di:
- Fabbricati diversi dall’abitazione principale;
- Abitazioni principali di lusso (accatastate nelle categorie A/1, A/8 e A/9);
- Aree fabbricabili;
- Terreni agricoli.
Inoltre, il pagamento dell’Imu si estende anche ai titolari del diritto reale dell’abitazione per:
- Usufrutto;
- Uso;
- Enfiteusi;
- Superficie.
Sono tenuti al pagamento dell’Imposta municipale unica anche:
- Il genitore affidatario per l’immobile assegnato dal giudice;
- Il concessionario nel caso di concessione di aree demaniali;
- Il locatario per gli immobili concessi in locazione finanziaria dal momento della consegna e per tutta la durata del contratto.
Nuove esenzioni
Come ogni anno, un discorso a sé va fatto sulle esenzioni fiscali e sul versamento dell’Imu. In tema di esenzioni, viene prorogato di un anno l’esonero dal pagamento dell’imposta per i Comuni colpiti dai terremoti del 2012 in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e del 2016 nel Centro Italia. Per i Comuni esentati, inoltre, è possibile anche l’introduzione di nuove esenzioni fino al 2025.
Spostandoci sul tema dei pagamenti, si deve far riferimento alle aliquote che sono state deliberate dal Comune per il 2023.
Nel calcolo dell’imposta da versare, si devono anche considerare le agevolazioni previste come la riduzione del 50% della base imponibile per:
- I fabbricati di interesse storico o artistico dichiarati inagibili;
- Le unità immobiliari concesse in comodato d’uso gratuito ai parenti in linea retta entro il primo grado;
- Gli immobili di pensionati italiani residenti all’estero e iscritti all’Aire.
Per quanto riguarda, invece, la scadenza per il versamento della seconda rata dell’imposta come ogni è fissata al 16 dicembre.
Inoltre, si fa presente che nel calcolo del saldo finale, si dovranno considerare le nuove aliquote che i Comuni avranno deliberato e pubblicato sul sito del Dipartimento delle finanze del Ministero dell’Economia entro il 28 ottobre 2024.
Novità sui rimborsi
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 60 del 18 aprile, ha confermato lo stop al pagamento dell’imposta sugli immobili occupati abusivamente.
Inoltre, ai proprietari viene anche riconosciuta la possibilità di chiedere il rimborso sui pagamenti passati. In base alle direttive del Ministero dell’Economia e delle Finanze, chi ha beneficiato in precedenza delle esenzioni per il 2023 deve compilare la dichiarazione Imu per segnalare la situazione dell’immobile occupato al Comune di residenza.
La dichiarazione Imu dovrà essere trasmessa entro il 1° luglio prossimo. La scadenza per l’invio dei dati slitta di un giorno rispetto alla data canonica del 30 giugno, che quest’anno cade di domenica, dell’anno successivo a quello in cui:
- Ha avuto inizio il possesso degli immobili;
- Sono intervenute variazioni che incidono sul versamento dell’imposta.
Attenzione ai termini per regolarizzare, in caso di omessa dichiarazione Imu.