No, Milan Skriniar non poteva minimamente pensare che la sua avventura al Paris Saint Germain fosse questa. Avara di emozioni, senza quella schicchera all’animo capace di cambiare la sua carriera in un attimo. Nel senso positivo del termine, che però così non è stato per “Skrinka”. Soprannome che gli è stato affibbiato sin da picolo, in slovacco vuol dire armadietto. Ma quel centrale dalle spalle larghe, in realtà sta dimostrando di avere le ante molto piccole.

Parigi non è quella terra promessa che si aspettava, lo dimostrano le numerose panchine fatte nel corso della stagione. Luis Enrique non lo vede, non ritrova in lui quelle caratteristiche capaci di poter risultare utili al 4-3-3 dello spagnolo, portando Skriniar verso la caduta in un buco nero tanto oscuro quanto profondo. L’ultima botta la panchina in semifinale (poi persa) contro il Borussia Dortmund, al suo posto Beraldo. E adesso risalire risulta essere alquanto complicato, con un futuro che ad oggi non offre grosse speranze per Milan, sia se dovesse rimanere in Francia che scegliere altri lidi. Con una consapevolezza: quella terra promessa chiamata Inter adesso manca da morire.

Skriniar, storia di un flop al PSG

Era il 6 luglio quando Milan Skriniar si presentò ai tifosi del Paris Saint Germain. “Quando un club come il PSG chiama, devi rispondere. Mi sento pronto“. Ma non avrebbe immaginato che sarebbe stato tutt’altro che semplice. Un inizio promettente, partite a seguire, ma tutto fermo in un limbo di non assoluta sicurezza. In riferimento alle sue prestazioni, dato che nonostante l’utilizzo, Skriniar non riusciva a convincere a dovere Luis Enrique. Che con il passare del tempo ha cominciato a vedere sempre meno Milan.

Sono cominciate le panchine, a favore di Lucas Hernandez centrale insieme all’inamovibile Marquinhos. Una scelta, quella del tecnico spagnolo, piaciuta dal punto di vista tattico. Tradotto: panchina per Skriniar. Che con il passare dei mesi sono cominciate ad essere tante, troppe per chi si aspettava il salto in avanti definitivo all’ombra della Tour Eiffel.

In verità il salto c’è stato, ma nel vuoto. Portando l’Inter ad essere un vero e proprio rimpianto. Con i nerazzurri era il punto di riferimento di una difesa a tre capace di poter esaltare le sue caratteristiche fisiche e di aggressione sul portatore di palla avversario; al contrario, al PSG si è dovuto cimentare in una difesa a quattro dove l’equilibrio è il mantra per poter risultare equilibrati in fase difensiva. Ed ecco che Skriniar si è sentito legato in tal senso, non riuscendo a trovare il suo posto in difesa, facendo fatica più del dovuto. Cosa inimmaginabile dal suo punto di vista.

C’è da dire che l’infortunio alla caviglia non l’ha di certo aiutato, ma anche dopo aver recuperato totalmente, la sensazione è stata quella di un giocatore in ritardo rispetto ad una macchina testata a dovere. Nemmeno la rottura del crociato di Lucas Hernandez è servito a qualcosa: perchè con l’infortunio del fratello del milanista Theo, si pensava a Skriniar come logica soluzione. No, non è stato così. Perchè contro il Borussia è stato Beraldo a prendere posto in difesa, con buona pace di Milan, diventato ormai una scelta di ripiego. L’Inter? Un bel ricordo. E anche un rimpianto.

Skriniar bocciato al Paris Saint Germain: ora il futuro è incerto

Un anno da flop quello di Skriniar al Paris Saint Germain, non si può dire altro. Milan è stato una delusione per tutti, per lui stesso in primis. La mazzata è stata forte, Parigi era quell’Olimpo che avrebbe dovuto confermare la grandezza di un giocatore che in Italia aveva mostrato di essere il più dominante dei centrali. Non è stato così, troppo alta la vetta. Che mette in discussione anche il suo futuro. Perchè un anno del genere non può passare inosservato, e ragionamenti vengono fatti da una parte (la società) e dall’altra (Skriniar).

All’epoca il giocatore fu preso a zero. In caso di cessione, pertanto, il Paris Saint Germain otterrebbe comunque una plusvalenza. Dall’altra parte Milan vorrebbe darsi un’altra chance, consapevole però di dover affrontare un’altra stagione da riserva. Da capire se vorrà accettare questa sfida veramente, altrimenti dovrà guardarsi intorno obbligatoriamente. Ma anche qui il discorso non è semplice: lo slovacco percepisce 9 milioni a stagione, tantissimi. E trovare un club capace di poter garantire una tale somma è difficile.

Una flebile speranza potrebbe essere la Premier League, anche se ad oggi interessati non sono giunti alla corte del giocatore. Qualcosa potrebbe muoversi dalle parti del Manchester United se dovesse andare via uno tra Varane o Maguire, ma ad oggi si lavora sul campo delle ipotesi. Periodo di vacche magre, in tutti i sensi, con una certezza assoluta: Skriniar ha fatto flop.