Grayscale, il principale gestore di asset crittografici, ha abbandonato il suo piano di offrire un exchange-traded fund (ETF) per i futures di Ethereum. Lo ha fatto nella giornata di ieri, ritirando la sua richiesta di modifica delle regole alla Securities and Exchange Commission (SEC).
L’avviso di ritiro per l’ETF Grayscale Ethereum Futures Trust non spiega il motivo per cui l’azienda ha cambiato i suoi piani. Si è soltanto limitato a resocontare i molteplici ritardi che hanno caratterizzato l’azione della SEC da quando è stato depositato per la prima volta, il 19 settembre 2023. Il regolatore federale ha infatti affermato la necessità di maggiore tempo per esaminare la questione a più riprese, ovvero il 15 novembre e il 18 dicembre dell’anno passato, e il 22 marzo di quello in corso.
Grayscale, una mossa interessante, secondo James Seyffart
Secondo James Seyffart, analista ETF per Bloomberg, la mossa di Grayscale è da ritenere estremamente interessante. Secondo lui, infatti, si configura essenzialmente come un cavallo di Troia, tesa a creare le analoghe circostanze che hanno permesso alla società d’investimento di vincere la causa GBTC.
Va anche ricordato come una corte d’appello federale si fosse schierata dalla parte di Grayscale nella sua causa contro la SEC, in agosto. Ovvero dopo che la società aveva richiamato l’agenzia per aver precedentemente approvato gli ETF sui futures di Bitcoin, consentendo agli investitori tradizionali di acquistare azioni che tracciano il valore previsto dell’asset digitale, rigettando al contempo gli ETF spot di Bitcoin, legati al prezzo corrente di BTC.
Secondo Seyffart, Grayscale voleva che la SEC approvasse i futures, negando gli spot di nuovo, ponendo le basi per un’altra resa dei conti legale. Per poi aggiungere su X: “Questo è un buon segno che questa volta non intenteranno una causa”.
Secondo l’analista, è possibile che Grayscale abbia ritirato la sua richiesta per l’ETF sui futures dell’Ethereum in modo da poterne presentare una modificata. In un iter di questo genere non c’è possibilità alcuna di proporre ora una causa.
Cresce lo scetticismo per gli ETF spot su Ethereum
L’iniziativa di Grayscale si cala in un contesto di crescente pessimismo sull’autorizzazione da parte della SEC di ETF spot su Ethereum. Pessimismo che sta crescendo di pari passo con le iniziative dell’autorità di controllo dei mercati finanziari USA nei confronti di ETH.
Il riferimento è, naturalmente, all’avviso Wells recapitato alla Ethereum Foundation, per aver violato la legge statunitense sui titoli. Ciò vuol dire che secondo la SEC Ethereum sarebbe un titolo, etichetta affibbiata al token già dallo scorso anno.
Un’etichetta che sta peraltro ponendo le basi per un incidente diplomatico con il Congresso degli Stati Uniti. È stato il presidente del Comitato per i servizi finanziari della Camera, Patrick McHenry, un repubblicano del North Carolina, ad affermare che il numero uno dell’agenzia, Gary Gensler, avrebbe mentito ai rappresentanti del popolo.
Lo avrebbe fatto, in particolare, il 18 aprile dell’anno passato. In quella occasione, di fronte alle domande rivoltegli dallo stesso McHenry, affermò che l’autorità non aveva ancora deciso sul fatto che Ethereum costituisse un titolo, o meno. Un’affermazione smentita da un fatto ben preciso: Gurbir Grewal, direttore della divisione di applicazione della Commissione, aveva infatti emesso un ordine formale interno il 28 marzo 2023, annunciando un’indagine su “Ethereum 2.0”. In tal modo autorizzava i dipendenti dell’autorità di regolamentazione a indagare e citare in giudizio le parti coinvolte nell’acquisto e vendita di ETH.
I repubblicani prendono la palla al balzo
La questione relativa ad Ethereum è solo una delle tante attenzionate dalla SEC. Un paniere che sta innalzando il livello di tensione con la criptosfera, come testimoniato dalla denuncia di Consensys nel confronti di Gensler, per sequestro illegale di autorità.
Una tensione che i repubblicani hanno deciso di cavalcare nella corsa verso le presidenziali di fine anno, quando sarà anche rinnovato il Congresso. Proprio in queste ore, infatti, la Camera dei Rappresentanti è chiamata a votare su una risoluzione che chiede la modifica delle linee guida SEC verso le criptovalute.
L’intento dell’iniziativa sembra abbastanza scontato: attrarre i tanti detentori di asset virtuali e spingerli a votare repubblicano nelle prossime tornate elettorali. Voti che potrebbero risultare decisivi nelle varie contese.