Oggi, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto all’Assemblea generale dell’Onu, a New York, pronunciando frasi molto importanti sulla situazione internazionale che, con i fronti in Ucraina e Medio Oriente, continua a preoccupare non poco. La pace, secondo il Capo dello Stato italiano, è a rischio e solo l’Onu ha la legittimità per affrontare le crisi nell’interesse di tutti: questo il primo monito presidenziale. Per Mattarella, poi, mentre si cerca una pace “non purchessia” per l’Ucraina e una per il Medio Oriente che passi dalla soluzione due popoli-due Stati, è necessario scongiurare l’invasione di Rafah e rifinanziare l’Unrwa, l’Agenzia Onu per i profughi palestinesi.

Mattarella all’Onu: “La pace in Ucraina non può premiare l’invasore. E in Medio Oriente due Stati per due popoli”

La premessa del monito di Mattarella è stata, come nella migliore tradizione della politica estera italiana e visto anche gli ultimi sviluppi soprattutto sul fronte di Gaza, il multilateralismo:

“La mia presenza in quest’Aula, che è chiamata a dettare l’agenda internazionale, intende riaffermare innanzitutto la ferma volontà dell’Italia di continuare a sostenere le Nazioni Unite nel suo impegno per rinnovarsi e rispondere alle nuove sfide del presente. Quindi, in Medio Oriente, occorre porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri, conduca finalmente a una pace stabile: una soluzione che passa necessariamente dall’obiettivo condiviso del pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione”.

Sempre, in ogni caso, bisogna, per il Presidente della Repubblica, agire nel rispetto dei civili:

“Il conflitto più aspro e duro non può consentire di violare le norme del Diritto umanitario sancito dalle Convenzioni di Ginevra del 1949″.

In Ucraina, quindi, per arrivare a una vera pace, per Mattarella non la si può dare vinta alla Russia di Putin:

“La pace è interesse di tutti i popoli, ovunque. L’Italia, con altri partner internazionali, è convintamente impegnata nella ricerca di una soluzione pacifica e duratura al conflitto. Non qualsiasi soluzione o, tantomeno, una soluzione che premi l’aggressore e mortifichi l’aggredito. Creando un precedente di grande pericolo per tutti. Non si tratta di dar vita a una composizione purchessia. La pace, per essere giusta, va fondata sui principi alti e irrinunciabili del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”.

Del resto, ha fatto presente Mattarella, è la stessa Carta dell’Onu a prevedere il diritto all’autodifesa:

“La difesa dell’indipendenza dell’Ucraina, Paese fondatore delle Nazioni Unite, ha visto impegnata l’Italia, assieme a tanti altri partner internazionali, per l’affermazione del diritto internazionale e del principio per il quale va offerta solidarietà alle nazioni aggredite da atti di prepotenza che intendono sostituire il diritto con la forza militare. E’ quanto viene richiesto dall’art.51 della Carta dell’Onu che sancisce il diritto all’autodifesa”.