Il bonus 100 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti, introdotto dal governo Meloni, come confermato da diverse fonti ufficiali, molto probabilmente sarà erogato a gennaio 2025. Il bonus, soprannominato “bonus befana”, è previsto che sia tassato come reddito da lavoro dipendente.

Per calcolare il netto del bonus, sarà necessario conoscere le proprie aliquote IRPEF relative al reddito imponibile. Vediamo insieme, chi avrà diritto al nuovo bonus 100 euro in busta paga.

Bonus 100 euro in busta paga

Tra circa sette mesi, entro la fine dell’anno, i lavoratori riceveranno un bonus di circa 100 euro, assoggettato all’IRPEF.

Per ora, il sottosegretario all’Economia, Maurizio Leo, non ha comunicato notizie ufficiali riguardo a questo bonus. Sono infatti allo studio diverse ipotesi per l’erogazione del bonus 100 euro in busta paga.

La prima ipotesi prevede l’applicazione di un importo solo ai fini IRPEF senza detrazioni fiscali, come avviene per la tredicesima.

La seconda ipotesi prevede la ritenuta IRPEF e altre detrazioni da lavoro dipendente.

L’ultima ipotesi riguarda l’assoggettamento o meno del bonus 100 euro a contribuzione previdenziale.

Vediamo quindi quale di questi tre scenari potrebbe realizzarsi per il bonus 100 euro in busta paga.

Chi avrà diritto al bonus di 100 euro?

 In generale, il nuovo bonus dovrebbe essere riconosciuto ai lavoratori con redditi da 8.500 a 28.000 euro. In questa circostanza, verrebbe applicata l’aliquota del 23%. Tuttavia, è anche vero che tale aliquota è in vigore per il 2024; pertanto, dal prossimo anno lo scenario potrebbe cambiare.

Nella prima ipotesi, il riferimento è a un bonus applicato solo ai fini IRPEF e senza detrazioni. Quindi, in presenza di una tantum da 100 euro con l’applicazione dell’aliquota senza detrazioni ed escluso dal quadro contributivo, è possibile che riducendo l’importo di 23 euro il netto dell’incentivo sia di 77 euro per tutti i lavoratori che rientrano nella fascia di reddito sopra menzionata.

Come viene calcolato il bonus Befana in busta paga?

Nell’ipotesi in cui sul bonus si applicassero le detrazioni, il lavoratore avrebbe diritto a una tantum di valore più alto.

Come riporta money.it, i redditi superiori a 8.500 euro godrebbero di una detrazione da lavoro dipendente pari a 1.955 euro annui.

Diversamente, per i redditi entro 28.000 euro la detrazione verrebbe applicata considerando la formula utilizzata per il calcolo delle detrazioni da lavoro dipendente, ovvero:

  • 1.910 + 1.190 x [(28.000 – reddito complessivo) / 13.000]

Per i lavoratori con redditi superiori a 28.000 euro ma entro 50.000 euro la detrazione verrebbe applicata secondo la seguente formula:

  • 1.910 x [(50.000 – reddito complessivo) / 22.000]

L‘importo del bonus in busta paga varia in funzione del reddito; pertanto, ad esempio, con un’aliquota al 23% soggetta a detrazione, il netto della tantum potrebbe corrispondere a:

  • Reddito annuo pari a 10.000 euro: importo netto 96,55 euro;
  • Reddito annuo pari a 12.000 euro: importo netto 90,96 euro;
  • Reddito annuo pari a 14.000 euro: importo netto 90,96 euro;
  • Reddito annuo pari a 15.000 euro: importo netto 90 euro;
  • Reddito annuo pari a 18.000 euro: importo netto 96,69 euro;
  • Reddito annuo pari a 20.000 euro: importo netto 90,21 euro;
  • Reddito annuo pari a 22.000 euro: importo netto 88,17 euro;

Come capire se il bonus entra nell’imponibile previdenziale

Infine, resta l’ultima ipotesi del bonus 100 euro in busta paga, che riguarda la remota possibilità che venga incluso nell’imponibile previdenziale.

In questo caso, se venissero confermate le aliquote contributive previste nell’attuale sgravio per i redditi fino a 25.000 euro, verrebbe applicata l’aliquota del 2,19%, mentre per i redditi fino a 35.000 euro verrebbe applicata quella del 3,19%.

Il valore dell’incentivo risulterebbe leggermente ridotto. Ad esempio, su un reddito di 10.000 euro l’importo netto riconosciuto sarebbe di 94,87 euro, mentre per un reddito di 20.000 euro il valore netto del bonus scende a 88,53 euro e su 28 mila euro di reddito la tantum non supera il valore di 81,55 euro.