Il commento del Partito Democratico all’operazione della Guardia di Finanza che questa mattina ha condotto il Governatore della Liguria Giovanni Toti agli arresti con l’accusa di corruzione, è affidato ai suoi due dirigenti più importanti di quella regione: l’ex ministro Andrea Orlando e l’europarlamentare uscente, nonché ricandidato dai dem nella circoscrizione Nord – Ovest, Brando Benifei. Soprattutto le parole del primo sono importanti. Il perché è presto detto: Orlando, 54 anni, spezzino, da anni a capo di una delle correnti che contano di più all’interno del Pd, protagonista della scalata alla segreteria di Elly Schlein, già prima di questa bufera giudiziaria, era dato in pole per assumere la leadership del centrosinistra in Liguria e, in vista del 2025, data di scadenza naturale del secondo mandato di Toti, candidato in pectore a Governatore per la stessa coalizione.
Caso Toti: Andrea Orlando, il candidato in pectore del centrosinistra alla Regione Liguria
Ecco cosa ha detto l’ex ministro della giustizia Andrea Orlando a commento dell’inchiesta che ha portato agli arresti il Governatore della Liguria Giovanni Toti:
“Emerge un quadro desolante. Ma, per la verità, non sorprendente. Che ci fosse una eccessiva promiscuità tra funzioni istituzionali e circoli economici è un dato che era già emerso e che era stato denunciato anche da noi. Ma, adesso, bisogna evitare che questo cortocircuito molto grave pregiudichi gli interessi della regione e i grandi investimenti che la riguardano. Quindi, credo che sia necessario evitare che la situazione vada allo sbando. Questo, pur senza mancare di evidenziare la necessità di avviare un forte processo di rigenerazione nell’interesse della regione e dei liguri”.
Poi Orlando, a cui è stato chiesto se ritiene opportuno che si vada ad elezioni anticipate, ha continuato con queste parole:
“Se le carte, che non abbiamo avuto ancora la possibilità di leggere, confermassero i titoli dei giornali, il vulnus politico sarebbe grande. A quel punto, mi parrebbe difficile che possa proseguire una esperienza di governo così fortemente colpita. Questo a prescindere dalle responsabilità strettamente penali. È evidente che c’è stato un modo di procedere opaco che rischia di essere in contrasto con le esigenze della maggior parte delle imprese liguri che operano secondo le regole e i diritti dei lavoratori. In più, penso che incomba una questione che spero sia chiarita prima ancora di arrivare alla verità processuale: riguarda la possibilità di rapporti con la criminalità organizzata. Almeno su questo punto, spero che dalla Regione arrivi subito una parola chiara”.
L’eurodeputato Benifei: “I liguri hanno bisogno di chiarezza”
Brando Benifei, capodelegazione del Pd al Parlamento europeo e attualmente candidato alle elezioni nella circoscrizione Nord Ovest, invece, si è espresso con un post su X:
“E’ gravissimo lo scenario che si sta delineando e che ha portato agli arresti domiciliari il presidente Toti. Dalle indagini emergerebbe un inquietante e diffuso sistema di corruzione: serve fare chiarezza al più presto per il bene della nostra Regione e dei liguri”.