Con otto medaglie totali (cinque ori, due argenti e un bronzo), si chiude a Rimini un Europeo straordinario per la squadra italiana che davanti al pubblico di casa si laurea campione d’Europa. Un successo dietro l’altro, sia nella categoria senior che in quella junior, per un totale di 18 medaglie negli esercizi individuali, di squadra e all around. Per commentare i risultati ottenuti agli Europei di ginnastica 2024, disputati a Rimini, Enrico Casella, Direttore Tecnico della Nazionale italiana di ginnastica artistica femminile, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Europei ginnastica 2024, Casella a Tag24
Dopo il successo raggiunto dalla squadra maschile la scorsa settimana, che torna a casa con la medaglia di bronzo, la squadra nazionale di Ginnastica Artistica femminile si laurea campione d’Europa 2024 e conquista l’oro. A Rimini, nella finale per team della 35ª edizione del campionato Europeo, Manila Esposito, Alice D’Amato, Elisa Iorio e Angela Andreoli, replicano il successo di Monaco 2022 e migliorano la posizione di Antalya 2023. La rassegna si chiude con 8 medaglie delle grandi e altrettante delle junior, per un totale di 16 metalli. Un risultato straordinario, a poche settimane dalle Olimpiadi di Parigi. Per commentare i risultati ottenuti agli Europei di ginnastica 2024, disputati a Rimini, Enrico Casella, Direttore Tecnico della Nazionale italiana di ginnastica artistica femminile, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
L’Italia a Rimini fa sognare, te le immaginavi così le tue ragazze o sono andate addirittura al di sopra delle aspettative?
“Mi aspettavo esattamente questo tipo di prestazioni perché noi siamo andati lì con questo obiettivo. Avevamo messo tre ginnaste nell’all around. Poi c’è stato l’inconveniente di Asia, ed Angela è subentrata in corso d’opera. La strada che avevamo intrapreso però era quella giusta e sapevamo di poter arrivare davanti a tutte le altre. Abbiamo raggiunto un dato importante e abbiamo cercato di mettere ginnaste in tutte le finali, riuscendoci. I nostri obiettivi sono stati centrati in pieno. Ovviamente volevamo il titolo a squadre, e siamo tornati a casa con la medaglia. Più di così era davvero difficile! Eravamo convinti delle nostre potenzialità, ma tra l’essere convinti e il farlo ci sono sempre di mezzo gli avversari. Invece tutto è andato alla perfezione, nonostante avessimo dovuto gareggiare in quattro”.
Purtroppo gli infortuni hanno rischiato di compromettere l’Europeo?
“Anche nelle junior abbiamo perso una delle cinque, che sin dall’inizio si è beccata un febbrone e non ha potuto neanche provare. Entrambe le squadre avevano una ginnasta in meno e nonostante questo abbiamo centrato tutti gli obiettivi possibili. Questo dà ancor più valore alle vittorie”.
A proposito di junior, si vede il talento che cresce. Questo fa ben sperare anche per il futuro e per il ricambio generazionale?
“Assolutamente sì, sono anni ormai che ragioniamo in questa direzione. Manila e Angela ne sono l’esempio. Parliamo di ragazze del 2006 che fino a due o tre anni fa erano ancora sconosciute. Manila si è trasferita a Brescia e ha fatto dei progressi eccezionali. È stata lei a voler lasciare la sua città natale, convinta che le avrebbe fatto bene poter lavorare con le migliori e così è stato. Non dobbiamo fermarci e continuare a cercare talenti giovani. Finché ci sono le condizioni per lavorare bene è giusto che stiano a casa loro, ma quando si vuole fare il salto di qualità, si deve pensare anche a cambiare vita. Lei è una grande lavoratrice ed ha fatto davvero qualcosa di eccezionale”.
Le Olimpiadi di Parigi
Tutto questo ci proietta già anche in direzione giochi olimpici di Parigi. La squadra è già fatta?
“La squadra non è fatta, o meglio, dovremmo vedere innanzitutto l’entità dell’infortunio di Asia. Dobbiamo stabilirne la gravità, capire se basterà un po’ di riposo oppure se sarà necessario un intervento. È difficile che lei possa recuperare uno stato di forma adatto per affrontare i Giochi Olimpici. Le quattro che hanno affrontato questi campionati europei hanno anche alle spalle altre tre ginnaste importanti, che sono Martina Maggio, Giorgia Villa e Vanessa Ferrari. Tra queste 7,8 ginnaste, verrà fuori il quintetto che parteciperà a Parigi”.
Con quali ambizioni si andrà a Parigi?
“Abbiamo appena vinto un titolo europeo, ma la Gran Bretagna è sempre in agguato e la Francia avrà la dos Santos in più. Giocano in casa, a Parigi, e sono temibili. Poi ci sono Stati Uniti, Brasile e Cina che sono molto forti. Sarà una lotta per i primi cinque posti ed è chiaro che se noi riuscissimo a fare il meglio potrebbe scapparci anche una medaglia. La finale è una finale secca, come quella che abbiamo fatto a Rimini, in cui ogni singolo errore si paga ed è necessario avere sangue freddo. L’importante però è che le ginnaste siano in buona salute”.