“Elly Schlein firma l’abolizione per il Jobs Act? Non penso che potesse farmi un assist migliore per la campagna elettorale”. L’attacco frontale alla linea voluta dalla segretaria Dem è arrivato da Matteo Renzi, segretario di Italia Viva che verrebbe soltanto avvantaggio da una simile mossa del Partito Democratico.
Renzi “ringrazia” Schlein: “Mi fa un assist se firma l’abolizione del Jobs Act”
L’ex presidente del Consiglio dei Ministri ha puntato il dito contro la Schlein, che avrebbe intenzione di sostenere il referendum promosso dalla CGIL. Il sindacato infatti vorrebbe abolire la riforma varata proprio dal governo Renzi, che profetizza la fine del Partito Democratico direttamente dalle colonne del Il Foglio:
“Direi che questa è davvero la fine del Pd. Vorrei che fosse noto che la segretaria del Pd aderisce a un referendum contro un provvedimento che caratterizzò un’intera stagione politica di quel partito. Chi vuole può firmare il referendum della Cgil, ma noi stiamo sulle nostre battaglie”.
Renzi: “Schlein vuole archiviare una stagione che ha fatto bene all’Italia”
Renzi ha poi proseguito con il suo attacco personale al Partito Democratico, che dal suo punto di vista si è trasformato in “un’aggregazione di opinioni contrastanti piuttosto che un partito”. Forse con un po’ di nostalgia l’esponente di Italia Viva ha ricordato il periodo d’oro vissuto dal PD, che Schlein seguendo il suo ragionamento vorrebbe letteralmente spazzare via.
“Il Pd di Schlein con Landini vuole chiudere la stagione del 40%, di diciassette regioni su venti governate dal Partito Democratico. Quella stagione riformista ha fatto bene al paese. Gli elettori adesso non penso che voteranno PD e da questo punto di vista non posso che ringraziare la segretaria dem”.
La promessa di Renzi: “Se verrò eletto sarò a Bruxelles”
L’ex premier successivamente si è concentrato anche sulle prossime elezioni europee, che si terranno tra l’8 e il 9 giugno 2024. Renzi si presenterà con gli Stati Uniti d’Europa, un progetto politico che l’ha convinto a scendere in campo. L’intento del segretario di Italia Viva sarà quello di “risollevare un continente sull’orlo di una crisi non solo di nervi ma militare”. Fra le priorità di Renzi c’è anche quella relativa alla formazione di un esercito comune. Il progetto è stato discusso più volte fin dagli Anni Cinquanta ma non è mai stato portato a termine definitivamente.
“A differenza di Schlein, Tajani e Calenda se sarò eletto andrò a Bruxelles. Non farlo sarebbe una ferita per la democrazia. Il mondo va a fuoco e l’Europa che fa? Non batte palla. Per questo servono gli Stati Uniti d’Europa. Non si può restare schiavi dei voleri di Orbán”.