Nella strage di Casteldaccia, in provincia di Palermo, cinque operai sono morti lunedì 6 maggio 2024, per aver inalato idrogeno solforato senza protezioni. La tragedia è avvenuta mentre gli uomini erano a lavoro e stavano svolgendo operazioni di manutenzione della rete fognaria. La vicenda si è verificata in via Nazionale, all’interno di una vasca di sollevamento delle acque reflue.

Le identità delle cinque vittime sono state rese note, insieme a quella di un altro operaio, rimasto gravemente ferito e che al momento di trova nel reparto di rianimazione del Policlinico di Palermo. Con lui, una squadra di altri tre operai sarebbe invece riuscita a salvarsi.

Un team di sette persone in totale che ha visto l’inferno. I sopravvissuti alla tragedia sono in stato di shock. Le loro famiglie, unite a quelle delle vittime, cercano risposte. La Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta sul caso. Il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza hanno risposto alle prime domande dagli agenti della squadra mobile di Palermo.

Ora si dovrà constatare a chi appartenesse la responsabilità di visionare il rispetto delle norme di sicurezza, partendo dall’uso corretto delle mascherine per proteggere le vie respiratorie. Il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra, ha detto che: “Se fossero state prese tutte le precauzioni del caso tutto questo non sarebbe successo”.

Nel frattempo alcuni operai nella provincia di Palermo hanno indetto uno sciopero, altri cittadini si ritroveranno in un sit-in di protesta davanti alla prefettura di Palermo, la mattina di oggi, martedì 7 maggio.

Chi sono i cinque operai morti a Casteldaccia nel palermitano?

Dolore e rabbia per la strage di Casteldaccia. Palermo e la Sicilia intera si stringono in un momento di profonda tristezza a dopo la tragedia che ha causato la morte di cinque operai che si trovavano sul posto di lavoro. Si tratta di una quadra di dipendenti della ditta Quadrifoglio group srl di Partinico, in provincia di Palermo.

Il team stava lavorando alla rete fognaria di Casteldaccia sotto mandato della municipalizzata palermitana Amap, incaricata della gestione idrica in città e in alcuni altri comuni della provincia. Quattro operai morti appartenevano alla Quadrifoglio, tra cui ci sarebbe anche il titolare della ditta; il quinto invece era un interinale dell’Amap.

Famiglie distrutte, vite spezzate per sempre. Gli operai deceduti sono Giuseppe Miraglia, 47 anni originario di San Cipirello (Palermo), Roberto Raneri, 51 anni di Alcamo (Trapani), Ignazio Giordano, 59 anni (Palermo). Insieme a loro è morto anche Epifanio Alsazia, 71 anni di Partinico, il co-titolare della ditta Quadrifoglio group srl di Partinico.L’operaio interinale dell’Amap morto con la squadra del Quadrifoglio è Giuseppe La Barbera, 26 anni, di Palermo.

 Domenico Viola, 62 anni, è l’operaio che è riuscito a salvarsi e che al momento si trova ricoverato in ospedale a Palermo in gravissime condizioni. Insieme a lui sono riusciti a salvarsi altri tre uomini: Giovanni D’Aleo, 44 anni, Giuseppe Scavuzzo, 39 anni, e Paolo Sciortino, di 35, trasportati ieri nell’ospedale di Termini Imerese in via precauzionale. Sarebbero in forte stato di shock ma i condizioni di salute stabili.

Strage di Casteldaccia: la ricostruzione dei fatti

L’idrogeno solforato non lascia scampo, soprattutto se respirato direttamente sena mascherine e protezioni. Questa, al momento secondo gli esperti, sarebbe la motivazione per cui gli operai della strage di Casteldaccia hanno perso la vita nel drammatico lunedì 6 maggio.

Durante le operazioni di manutenzione alla rete fognaria di Casteldaccia, cinque operai hanno perso la vita, mentre altri quattro sono sopravvissuti. Uno di loro si trova al reparto di Rianimazione all’ospedale Policlinico di Palermo, trasportato ieri con l’elisoccorso in gravi condizioni.

Dalle prime ricostruzioni della tragedia, i cinque operai sono morti uno dietro l’altro, dopo essersi calati in un tombino dell’impianto di fognature. Sono scesi già per soccorrere il primo di loro rimasto intrappolato sotto e per capire cosa stesse succedendo. L’ultimo membro del gruppo, non vedendo più risalire i colleghi ha allertato le autorità e i soccorsi.

Diverse ambulanze sono arrivata in via Nazionale, insieme ai vigili del fuoco e al loro comandante, Girolamo Bentivoglio, che ha poi confermato la morte degli operai per le esalazioni di idrogeno solforato. E’ stata esclusa subito l’ipotesi di un crollo dentro le fognature.

Tre dei corpi senza vita degli uomini sono stati rinvenuti dai vigili del fuoco nei liquami del sistema fognario, mentre gli altri due erano sopra una lasta di cemento armato.

Il presidente di Amap, Alessandro Di Martino, ha detto che gli operai erano a lavoro per pulire i pozzetti della rete fognaria, in risposta ad una chiamata di intervento. I soccorritori intervenuti sul posto hanno reso noto che nessuno tra le vittime indossava la mascherina di protezione. Di Martino poi ha dichiarato:

“È una cosa assurda. L’odore era tale che non è comprensibile come non si siano protetti”.

La Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta sul dramma. Gli aggiornamenti sono in corso.