Le vie della politica sono infinite. Tant’è che c’è anche quella percorsa a 84 anni dal Ministro per antonomasia della Prima Repubblica, Paolo Cirino Pomicino, che l’ha condotto a sostenere, in vista delle prossime elezioni europee, la Lega di Matteo Salvini. Ora, il Carroccio non sarà più quello delle origini, quello che prometteva fuoco e fiamme contro “Roma ladrona” (quando Roma sostanzialmente voleva dire ancora Democrazia Cristiana); non sarà più la formazione secessionista delle ampolle sul Po. Ma fa comunque impressione metterlo nella stessa frase con soggetto il nome del politico napoletano che più andreottiano non si può, tanto da essere immortalato, tra l’altro, nel Divo, il film di Paolo Sorrentino che raccontava la vita di Giulio Andreotti, da uno strepitoso Carlo Buccirosso. Anche le strade dell’arte, in effetti, sono numerose. Sebbene, a dirla tutta, il protagonista cui era ispirato quel film, all’epoca ancora in vita, in un primo momento, si arrabbiò moltissimo bollando la pellicola come “una mascalzonata”.

Ma tant’è: sedici anni dopo quella proiezione, e a undici tondi tondi dalla scomparsa di Andreotti (morì il 6 maggio 2013), accade che Pomicino, a chi gli fa notare che non si sarebbe mai immaginato vederlo sostenitore della Lega, spieghi:


“Purtroppo, noi vecchi Dc non abbiamo casa da anni. Ma siamo ovunque, in tutti i partiti. Viviamo una fase di dissoluzione del quadro politico , i partiti non hanno identità culturale e si sono trasformati in comitati elettorali. Non ci resta che votare seguendo l’antica appartenenza. Alle Europee di cinque anni fa, d’altronde, avevo votato Pd…”

Elezioni Europee 2024, per quale motivo l’ex ministro Dc Paolo Cirino Pomicino vota Lega. Parla il suo nuovo pupillo, Aldo Patriciello

E ora? Ora chi vota PCP? Vota Aldo Patriciello, l’uomo che occupa il quinto posto nella lista della Lega al Sud (capitanata dal Generale Vannacci, che lo stesso Pomicino giudica “politicamente uno sciocco”) ma che va a caccia di un record: la quinta elezione consecutiva all’europarlamento. La prima volta, conquistò Bruxelles vent’anni fa, quando aveva 46 anni e quando correva sotto l’insegna dell’Udc di Marco Follini. Poi, negli anni, è passato con il Pdl, e quindi in Forza Italia. Fatto sta che ha mantenuto, per ‘o ministro, sempre l’identità più importante: quella di democristiano. Se qualcuno dice a Pomicino di essere diventato leghista, infatti, anche oggi si becca questa replica:


“Non scherziamo, io voto solo i democristiani. Nello specifico, il mio fraterno amico e grande elettore Aldo Patriciello. Lo hanno fatto fuori da Forza Italia, ma lui rappresenta un’eccellenza nella sanità, nel suo Molise e non solo. Quindi, lo sostengo visto che nel Mezzogiorno ho ancora qualche amico da mobilitare”.

Patriciello: “Grazie all’amico Pomicino, io sono l’anima moderata della Lega. E Salvini non è antimeridionalista”

E lui, Aldo Patriciello, come lo prende quest’endorsement?


“Ringrazio l’amico Cirino Pomicino per le belle parole e per il sostegno. Lui ha ragione: la cultura della Dc è oramai radicata ovunque, anche se dispersa un po’ in tutti i partiti. E io di certo sono un centrista da sempre, tant’è che ora mi piace considerarmi l’anima moderata della Lega. E poi, diciamolo francamente: la Lega non è più il partito antimeridionalista dei decenni passati. E questo lo si deve anche e soprattutto a Salvini, bisogna riconoscerlo”.

Finale, quindi, quanto mai da buon democristiano:

“A chi mi chiede perché un meridionalista convinto come me abbia aderito alla Lega, io rispondo semplicemente che sono gli uomini a fare i partiti, non viceversa”.